Scorrazzando
per Youtube, tra recensioni, Wrap Up e Book Haul che mi fanno venire
voglia di comprarmi una libreria intera e chiudermici dentro, mi è
capitato di vedere un video (non proprio nuovo) di una Booktuber che
seguo (ecco qui il link) che si poneva tale domanda: ma il fantasy è
LETTERATURA o è solo una PERDITA DI TEMPO?
Da
amante del fantasy la quale sono non potevo non sentirmi toccata da
tale questione: da sempre, la gente che mi circonda si sente in
diritto di “giudicare” o anche semplicemente commentare, anche
senza malizia, il fatto che io legga libri fantasy, più di quelli
classici o di altri generi che, per luogo comune, vengono considerati
come più “maturi”.
Non
voglio perdermi in polemiche, perché il mio pensiero è
semplicemente questo, e le critiche mi scivolano addosso: la lettura
è qualcosa di così personale che nessuno ha il diritto di giudicare
i propri gusti. Ognuno legge in base a cosa gli piace e a cosa cerca
in una lettura.
Voglio,
però, elencare alcune delle saghe fantasy che mi fanno assolutamente
asserire che questo genere non è spazzatura, o solo fantasia, e che
si possono trarre tanti insegnamenti, se solo si è bravi a scovarli.
Non
posso non citare questa saga che è stata, per me, come per
moltissima altra gente, la mano che mi ha tirato dentro il circolo
virtuoso della lettura, facendomela scoprire come un piacere che non
avrei mai immaginato potesse essere, all'età di soli tredici anni.
La
cosa fantastica di questa saga, nata per un pubblico molto giovane, è
che grazie alla sua semplicità ma anche alla sua genuinità, è
capace di accalappiare anche il più recalcitrante ragazzino e
tenerlo allacciato alle pagine, facendogli fiorire in cuore il
germoglio della passione per la lettura. Ma fa di più, accompagna
ogni bambino, anche solo interiore, in un viaggio verso una
“maturità”.
La
lettura semplice e pregnante, è adatta per qualsiasi pubblico, e non
venitemi a dire che non insegna nulla: questa saga è pervasa di
valori quali quello dell'amicizia, della lealtà, del bene e del
male, dell'empatia e tante altre cose bellissime.
Altra
saga molto criticata ma anche molto amata è quella distopica che ha
avuto molto successo grazie ai film usciti in questi anni. Quando ho
letto la trilogia, è stato come se una verità che avevo da sempre
avuto sotto gli occhi mi fosse stata rivelata. Ho rivisto,
all'interno dei giochi, della società fittizia e distopica, una
sorta di specchio della realtà, una metafora della realtà in cui
viviamo, in cui i più deboli vengono “sfruttati”, magari in modi
più sottili e psicologici che nella saga, ma poco cambia nei
risultati. Forse il significato di alcuni libri è negli occhi di chi
legge, in tal caso questa saga è comunque capace di riattivare nella
mente di alcuni “eletti” quelle reti di significato che gli
trasmettono di certo, se non degli insegnamenti, qualcosa di
importante.
3. Cronache
del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin
Tutti
conoscono, anche solo per sentito dire, Game of Thrones, serie tv e
libri. Non mi voglio dilungare troppo, ma di certo non si può
affermare che tale saga fantasy sia superficiale o vuota di
significati, valori, visioni mature o insegnamenti, anche se in senso
“lato”.
Pochissimi
conoscono questa saga fantasy russa, ma io non mi fermerò mai dal
consigliarla e dall'acclamarla: è una delle mie saghe preferite. Non
solo è scritta in modo molto particolare, ma il suo protagonista è
un uomo che continua a farsi domande di stampo morale importanti: sul
bene e sul male, sul ruolo della “magia” nel suo mondo, sull'idea
di giustizia e tanto altro.
L'intera
saga è percorsa da personaggi e tematiche abbastanza mature, che
fanno riflettere.
Questa
è una delle mie più recenti letture, e se andate a leggere la
recensione che ho scritto su questo libro capirete meglio cosa ne
penso. Questa saga, iniziata in modo molto deciso, è sì indirizzata
a un pubblico abbastanza giovane e, come protagonista, ha una
ragazza, ma è densa di significati, riflessioni, pensieri profondi.
In
un solo libro l'autrice è riuscita a toccare tante tematiche
delicate, comprese quelle della sofferenza, della guerra,
dell'alienazione e della schiavitù. Anche all'interno di un contesto
fantasy, irreale, i sentimenti rimangono, le persone rimangono, ci
sono umani per cui possiamo provare empatia.
A
molti questa saga non è piaciuta, ma io ho comunque visto,
all'interno di un contesto alienato e distopico in cui vive la
protagonista, dei significati non indifferenti: riflessioni
sull'umanità, su ciò che l'uomo può e non può fare, sulla
moralità di gesti “scientifici” e sulla libertà.
La
cito per ultima, semplicemente perché non ho letto tutta la saga
(sì, lo so, non giudicatemi. La recupererò!) ma soltanto Lo Hobbit.
Ho bisogno di aggiungere altro, o questo titolo parla da solo?
E
voi, cosa ne pensate del genere fantasy? Vi piace? Non vi piace?
Trovate giusto criticarlo ingiustamente?
Perfetto, fanno tutte parte della mia WL tranne Divergent (mi manca solo Four) e HG che ho già letto! Per cui sono contenta che probabilmente non mi deluderanno *w*
RispondiEliminaCiao Fedy! Vai proprio tranquilla, queste saghe non ti deluderanno!
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