Titolo: Shadowhunters: Città di Vetro
Autrice: Cassandra Clare
Genere: urban fantasy
Salve
lettori! Oggi vi recensirò il terzo libro di The Mortal's
Instruments, ovvero Shadowhunters: Città di Vetro. Come sempre, la
Clare non si smentisce mai, e anche questa è stata una lettura che
mi ha tenuto in sospeso e mi ha coinvolto molto.
Come
ho già specificato altrove, questa saga non sarà una di quelle
impegnate e non avrà uno stile maturo e da letterati snob, ma è
bella, fresca e giovanile, e senza pretese. Mi ha coinvolto davvero
tanto, e l'amore sofferto Jace e Clary ormai mi ha preso tantissimo.
Ma
parliamo più specificamente di questo capitolo della saga!
Essendo
un sequel, è difficile parlare senza fare spoilers.
Posso
solo dire che molte delle ipotesi e teorie a cui avevo pensato si
sono realizzate, e altre meno, ma comunque non c'è stato nulla di
scontato o noioso, e la scrittura mi ha catturato, carica di metafore
e di quelle figure retoriche di cui Cassadra ama deliziarci.
Clary
si è affermata ancora come protagonista, e anche se è molto diversa
da me, e non condivido molte delle cose che fa, non posso lamentarmi
per come il suo personaggio è cresciuto e si è sviluppato.
Un Jace disagiato tutto per voi |
Jace
è stato una sofferenza, come al solito, e la Clare sembra davvero
godere del dolore dei suoi personaggi, ma non si può certo dire che
non ci regali delle chicche da vere fangirl. Visto che anche lei lo
è.
Il
libro è stato, se possibile, ancora più bello di Città di Cenere,
ma in maniera differente. È come se i toni più “leggeri” si
siano fatti oscuri, morbosi, le atmosfere si sono ottenebrate man
mano che la storia giungeva al suo nocciolo. E, anche se il finale
“provvisorio” (che sarebbe potuto essere definitivo se la Clare
non ci avesse poi proposto una nuova trilogia) è abbastanza
definitivo, mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Quindi sono
contenta che la saga non sia terminata così!
Ma
ora non posso fare a meno di entrare nei particolari. Quindi...
SPOILER ALERT
Ormai queste mie recensioni di Shadowhunters sono quasi diventate un appuntamento fisso con lo sclero, ma vedo che vi piacciono e le leggete, quindi eccomi qui!
Procedendo
per gradi. L'inizio di Città di Vetro è stato esattamente come me
lo sarei aspettato: sofferente, specie per quanto riguarda la
relazione tra Jace e Clary. Le scene in cui erano presenti entrambi
erano cariche di tensione, era quasi un dolore fisico leggerle, anche
se le aspettavo con ansia.
Ecco un piccolo angioletto |
La
frustrazione è palpabile, perché la ragazza, nonostante faccia
ormai parte a tutti gli effetti del mondo dei cacciatori, viene quasi
sempre messa in disparte, e i suoi poteri rappresentano un pericolo a
cui Jace non vuole esporla.
Poi,
irrimediabilmente, si è scivolati nella “separazione”, che tanto
temevo. Jace e la sua combriccola “volano” verso Idris, e Clary,
rimasta indietro, trova il modo di seguirli. Si aspetta con così
tanta ansia che i due si rincontrino che poi, il loro effettivo
incontro, risulta traumatico, anche a causa della propensione di Jace
a baciare ragazze per scordarne altre.
Ma
vogliamo parlare di Sebastian? Il nostro caro personaggino
disturbato, figlio reale di Valentine, ha un caratterino tutto
particolare. Credo che sia stato esplorato ben poco, ma che avremo
presto tempo di rifarci, io e la mia curiosità morbosa nei confronti
dei poveri disturbati.
Disturbati gnocchi, disturbati gnocchi everywhere |
Per
quanto riguarda suo padre, sono rimasta un pizzichino frustrata dalla
sua follia. Valentine è di certo pazzo da legare, anche se, magari,
nella sua testolina distorta pensava davvero di star facendo del
bene, di operare per un bene superiore e tutte quelle cavolate che i
cattivi si inventano per giustificare le loro azioni. Ma alla fine
della festa, credo che abbia avuto ciò che meritava, megalomane
com'era. Peccato che abbia lasciato, dietro di sé, così tanti
disagiati mentali (suoi figli e non, adottivi e non).
Ma
andando più sul soft, qualche parolina per la Malec, che si è
finalmente rivelata al mondo, sotto gli occhi sbigottiti di amici e
parenti. Io aspetto l'invito al matrimonio!
A
parte gli scherzi, io adoro questa coppia! Mi fanno battere il
cuoricino come pochi! E se c'è ancora qualcuno che si è perso la
novella della Clare sul loro primo bacio, ve la linko qui (NON POTETE
ASSOLUTAMENTE PERDERVELA) e vi linko anche un video alquanto carino
(carino è riduttivo...) ispirato alla novella!
Un
altro personaggio che ho amato molto durante questo romanzo è Simon,
che è diventato un figo da paura (finalmente) e a cui auguro ogni
bene. È maturato tantissimo, ma è comunque un amico fidato per
Clary, sempre pronto a salvare la situazione, o a renderla più
leggera con le sue battute intelligenti. Che sia con Maia, o con
Isabel, spero che trovi il suo happy ending nei prossimi capitoli.
Che
altro aggiungere? Magari qualche considerazione sul finale?
La
storia amorosa tormentata tra Clary e Jace, così piena di dubbi,
pensieri “incestuosi”, angosce, paure e chi più ne ha più ne
metta, non può finire con un bacio appassionato e tanti saluti. Non
lo accetto!
Abbiam
fatto fuori lo scoglio della parentela stretta, ma secondo me un
tormento alla loro storia d'amore rimane, e io voglio esserci per
vederlo, e per vederli davvero insieme, senza che ci sia un male
superiore a rendere tutto difficile. Amo le storie tormentate, ma
quando il tormento non c'è più si vede cosa c'è davvero sotto.
Anche per questo non vedo l'ora di leggere il seguito della saga!
Al
tempo stesso, però, avevo il bisogno di staccarmi un po' da loro,
dalla loro relazione morbosa e dai miei feels prepotenti su di loro,
su Jace, sui Malec e via dicendo. E unendo questo bisogno, al
consiglio di una mia amica, ora mi sto dedicando alla lettura delle
Origini: l'Angelo, della saga di Shadowhunters, così da seguire la
linea cronologica delle pubblicazioni della Clare. Quindi aspettate
con ansia la mia recensione, e nel frattempo non uccidete troppi
demoni, cacciatori!
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