martedì 11 ottobre 2016

Recensione di Il rimbalzo del gatto morto di Giuseppe Siino

Titolo: Il rimbalzo del gatto morto
Autore: Giuseppe Siino
Genere: Narrativa contemporanea
Salve lettori! Oggi non è giorno di recensioni, solitamente, ma oggi farò un'eccezione, proponendovi la mia opinione sul romanzo Il rimbalzo del gatto morto di Giuseppe Siino. Inoltre voglio ricordare che questa recensione è in collaborazione con la pagina Recensioni per esordienti!
Innanzitutto vi lascio la sinossi dell'opera, a cui seguirà il mio parere.

Sinossi
“Roberto è un ragazzo brillante e la sua vita scorre tranquilla fino a quando un giorno, lungo la sua strada, compare Camilla, una donna sfuggente e misteriosa, che lo ammalierà trascinandolo nel promettente mondo della Borsa e dei mercati finanziari. Una scelta sbagliata porterà Roberto a perdere tutto ciò che ha: il lavoro, la casa, i risparmi di una vita, compreso l’affetto di Michela, una giovane amica innamorata di lui da tempo. Con il perenne tormento di riprendersi tutto ciò che la vita ingiustamente gli ha tolto, il cammino di Roberto si incrocerà con quello di altri personaggi grotteschi: una postina che non consegna le lettere, un commerciante che odia i cinesi, un famigerato playboy, e due poliziotti in cerca del caso perfetto. Camilla, braccata da un passato controverso, finirà suo malgrado per intrecciare le loro esistenze cambiando per sempre i loro destini. Travolto dagli eventi di una realtà a lui sconosciuta, in una notte di tempesta, Roberto scoprirà sulla sua pelle che a volte bisogna perdere tutto ciò che si ha per scoprire ciò che si vuole veramente.”

Recensione
Non leggo molti libri di questo genere, ma devo dire che Il rimbalzo del gatto morto mi ha molto sorpreso, non pensavo che mi avrebbe coinvolto così tanto.
Lo stile di scrittura è molto scorrevole, nasconde spesso note ironiche o doppi sensi che ho molto apprezzato e che hanno reso la lettura interessante e leggera. Anche l'organizzazione dei capitoli, che ritraggono i vari protagonisti da diversi punti di vista, è stata funzionale a una lettura attenta e fluida.
I personaggi sono ben caratterizzati, complessi e non banali: spesso hanno intenzioni particolari e secondi fini, che si rifanno sempre a una storia pregressa del personaggio. Il personaggio che ho preferito è quello di Michela, una donna forte che non si fa intimidire e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Per quanto riguarda gli altri personaggi, per tutto il romanzo si sono rivelati spesso avidi, superficiali, a tratti riflessivi, ma ciascuno ha mostrato una sua debolezza. Questo mi ha dato, quasi per tutto il romanzo, la sensazione di “non potersi fidare di nessuno”, certamente in linea con la lettura. Solo nella conclusione, però, si è potuto vedere quali personaggi valessero davvero qualcosa: molti si sono pentiti delle loro malefatte, altri non troppo, ma comunque si è giunti a un finale particolare e soddisfacente.
Apprezzo come l'autore abbia intrecciato così bene le vicende dei vari personaggi, come fili invisibili che, a inizio romanzo, sembravano non avere nulla a che fare tra loro. Un intreccio davvero ben riuscito, che tiene il lettore incollato alle pagine fino agli ultimi risvolti.
Volevo anche aggiungere due paroline sul titolo: molto azzeccato, che ritorna con più riferimenti durante la storia. La figura del gatto, infatti, vista come allegorica, ma anche come animale fisico, assume più significati durante il romanzo.
In definitiva, è stata una lettura piacevole, e il romanzo mi è piaciuto perché ritrae il malessere della società moderna, dovuto soprattutto alla crisi economica, e come, spesso, le persone vi reagiscono; al tempo stesso, sottolinea il potere manipolatorio che le relazioni possono avere su di noi, com'è facile cadere nelle trappole della vita, e come è difficile, poi, uscirne; ma, soprattutto, vuole lanciare il messaggio per cui, quando si vuol bene a qualcuno, non bisogna mai metterlo da parte.

Alla prossima recensione!

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