domenica 1 maggio 2016

Recesione di Shadowhunters: Città di Vetro di Cassandra Clare

Titolo: Shadowhunters: Città di Vetro
Autrice: Cassandra Clare
Genere: urban fantasy
Salve lettori! Oggi vi recensirò il terzo libro di The Mortal's Instruments, ovvero Shadowhunters: Città di Vetro. Come sempre, la Clare non si smentisce mai, e anche questa è stata una lettura che mi ha tenuto in sospeso e mi ha coinvolto molto.
Come ho già specificato altrove, questa saga non sarà una di quelle impegnate e non avrà uno stile maturo e da letterati snob, ma è bella, fresca e giovanile, e senza pretese. Mi ha coinvolto davvero tanto, e l'amore sofferto Jace e Clary ormai mi ha preso tantissimo.

Ma parliamo più specificamente di questo capitolo della saga!
Essendo un sequel, è difficile parlare senza fare spoilers.
Posso solo dire che molte delle ipotesi e teorie a cui avevo pensato si sono realizzate, e altre meno, ma comunque non c'è stato nulla di scontato o noioso, e la scrittura mi ha catturato, carica di metafore e di quelle figure retoriche di cui Cassadra ama deliziarci.
Clary si è affermata ancora come protagonista, e anche se è molto diversa da me, e non condivido molte delle cose che fa, non posso lamentarmi per come il suo personaggio è cresciuto e si è sviluppato.
Un Jace disagiato tutto per voi

Jace è stato una sofferenza, come al solito, e la Clare sembra davvero godere del dolore dei suoi personaggi, ma non si può certo dire che non ci regali delle chicche da vere fangirl. Visto che anche lei lo è.
Il libro è stato, se possibile, ancora più bello di Città di Cenere, ma in maniera differente. È come se i toni più “leggeri” si siano fatti oscuri, morbosi, le atmosfere si sono ottenebrate man mano che la storia giungeva al suo nocciolo. E, anche se il finale “provvisorio” (che sarebbe potuto essere definitivo se la Clare non ci avesse poi proposto una nuova trilogia) è abbastanza definitivo, mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Quindi sono contenta che la saga non sia terminata così!
Ma ora non posso fare a meno di entrare nei particolari. Quindi... SPOILER ALERT
Ormai queste mie recensioni di Shadowhunters sono quasi diventate un appuntamento fisso con lo sclero, ma vedo che vi piacciono e le leggete, quindi eccomi qui!
Procedendo per gradi. L'inizio di Città di Vetro è stato esattamente come me lo sarei aspettato: sofferente, specie per quanto riguarda la relazione tra Jace e Clary. Le scene in cui erano presenti entrambi erano cariche di tensione, era quasi un dolore fisico leggerle, anche se le aspettavo con ansia.
Ecco un piccolo angioletto
La frustrazione è palpabile, perché la ragazza, nonostante faccia ormai parte a tutti gli effetti del mondo dei cacciatori, viene quasi sempre messa in disparte, e i suoi poteri rappresentano un pericolo a cui Jace non vuole esporla.
Poi, irrimediabilmente, si è scivolati nella “separazione”, che tanto temevo. Jace e la sua combriccola “volano” verso Idris, e Clary, rimasta indietro, trova il modo di seguirli. Si aspetta con così tanta ansia che i due si rincontrino che poi, il loro effettivo incontro, risulta traumatico, anche a causa della propensione di Jace a baciare ragazze per scordarne altre.
Ma vogliamo parlare di Sebastian? Il nostro caro personaggino disturbato, figlio reale di Valentine, ha un caratterino tutto particolare. Credo che sia stato esplorato ben poco, ma che avremo presto tempo di rifarci, io e la mia curiosità morbosa nei confronti dei poveri disturbati.
Disturbati gnocchi, disturbati gnocchi everywhere
Per quanto riguarda suo padre, sono rimasta un pizzichino frustrata dalla sua follia. Valentine è di certo pazzo da legare, anche se, magari, nella sua testolina distorta pensava davvero di star facendo del bene, di operare per un bene superiore e tutte quelle cavolate che i cattivi si inventano per giustificare le loro azioni. Ma alla fine della festa, credo che abbia avuto ciò che meritava, megalomane com'era. Peccato che abbia lasciato, dietro di sé, così tanti disagiati mentali (suoi figli e non, adottivi e non).
Ma andando più sul soft, qualche parolina per la Malec, che si è finalmente rivelata al mondo, sotto gli occhi sbigottiti di amici e parenti. Io aspetto l'invito al matrimonio!
A parte gli scherzi, io adoro questa coppia! Mi fanno battere il cuoricino come pochi! E se c'è ancora qualcuno che si è perso la novella della Clare sul loro primo bacio, ve la linko qui (NON POTETE ASSOLUTAMENTE PERDERVELA) e vi linko anche un video alquanto carino (carino è riduttivo...) ispirato alla novella!
Un altro personaggio che ho amato molto durante questo romanzo è Simon, che è diventato un figo da paura (finalmente) e a cui auguro ogni bene. È maturato tantissimo, ma è comunque un amico fidato per Clary, sempre pronto a salvare la situazione, o a renderla più leggera con le sue battute intelligenti. Che sia con Maia, o con Isabel, spero che trovi il suo happy ending nei prossimi capitoli.
Che altro aggiungere? Magari qualche considerazione sul finale?
La storia amorosa tormentata tra Clary e Jace, così piena di dubbi, pensieri “incestuosi”, angosce, paure e chi più ne ha più ne metta, non può finire con un bacio appassionato e tanti saluti. Non lo accetto!
Abbiam fatto fuori lo scoglio della parentela stretta, ma secondo me un tormento alla loro storia d'amore rimane, e io voglio esserci per vederlo, e per vederli davvero insieme, senza che ci sia un male superiore a rendere tutto difficile. Amo le storie tormentate, ma quando il tormento non c'è più si vede cosa c'è davvero sotto. Anche per questo non vedo l'ora di leggere il seguito della saga!
Al tempo stesso, però, avevo il bisogno di staccarmi un po' da loro, dalla loro relazione morbosa e dai miei feels prepotenti su di loro, su Jace, sui Malec e via dicendo. E unendo questo bisogno, al consiglio di una mia amica, ora mi sto dedicando alla lettura delle Origini: l'Angelo, della saga di Shadowhunters, così da seguire la linea cronologica delle pubblicazioni della Clare. Quindi aspettate con ansia la mia recensione, e nel frattempo non uccidete troppi demoni, cacciatori!

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