Titolo:
Il rimbalzo del gatto morto
Autore:
Giuseppe Siino
Genere:
Narrativa contemporanea
Salve
lettori! Oggi non è giorno di recensioni, solitamente, ma oggi farò
un'eccezione, proponendovi la mia opinione sul romanzo Il rimbalzo
del gatto morto di Giuseppe Siino. Inoltre voglio ricordare che
questa recensione è in collaborazione con la pagina Recensioni per esordienti!
Innanzitutto
vi lascio la sinossi dell'opera, a cui seguirà il mio parere.
Sinossi
“Roberto
è un ragazzo brillante e la sua vita scorre tranquilla fino a quando
un giorno, lungo la sua strada, compare Camilla, una donna sfuggente
e misteriosa, che lo ammalierà trascinandolo nel promettente mondo
della Borsa e dei mercati finanziari. Una scelta sbagliata porterà
Roberto a perdere tutto ciò che ha: il lavoro, la casa, i risparmi
di una vita, compreso l’affetto di Michela, una giovane amica
innamorata di lui da tempo. Con il perenne tormento di riprendersi
tutto ciò che la vita ingiustamente gli ha tolto, il cammino di
Roberto si incrocerà con quello di altri personaggi grotteschi: una
postina che non consegna le lettere, un commerciante che odia i
cinesi, un famigerato playboy, e due poliziotti in cerca del caso
perfetto. Camilla, braccata da un passato controverso, finirà suo
malgrado per intrecciare le loro esistenze cambiando per sempre i
loro destini. Travolto dagli eventi di una realtà a lui sconosciuta,
in una notte di tempesta, Roberto scoprirà sulla sua pelle che a
volte bisogna perdere tutto ciò che si ha per scoprire ciò che si
vuole veramente.”
Recensione
Non
leggo molti libri di questo genere, ma devo dire che Il rimbalzo del
gatto morto mi ha molto sorpreso, non pensavo che mi avrebbe
coinvolto così tanto.
Lo
stile di scrittura è molto scorrevole, nasconde spesso note ironiche
o doppi sensi che ho molto apprezzato e che hanno reso la lettura
interessante e leggera. Anche l'organizzazione dei capitoli, che
ritraggono i vari protagonisti da diversi punti di vista, è stata
funzionale a una lettura attenta e fluida.
I
personaggi sono ben caratterizzati, complessi e non banali: spesso
hanno intenzioni particolari e secondi fini, che si rifanno sempre a
una storia pregressa del personaggio. Il personaggio che ho preferito
è quello di Michela, una donna forte che non si fa intimidire e che
non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Per quanto riguarda
gli altri personaggi, per tutto il romanzo si sono rivelati spesso
avidi, superficiali, a tratti riflessivi, ma ciascuno ha mostrato una
sua debolezza. Questo mi ha dato, quasi per tutto il romanzo, la
sensazione di “non potersi fidare di nessuno”, certamente in
linea con la lettura. Solo nella conclusione, però, si è potuto
vedere quali personaggi valessero davvero qualcosa: molti si sono
pentiti delle loro malefatte, altri non troppo, ma comunque si è
giunti a un finale particolare e soddisfacente.
Apprezzo
come l'autore abbia intrecciato così bene le vicende dei vari
personaggi, come fili invisibili che, a inizio romanzo, sembravano
non avere nulla a che fare tra loro. Un intreccio davvero ben
riuscito, che tiene il lettore incollato alle pagine fino agli ultimi
risvolti.
Volevo anche aggiungere due paroline sul titolo: molto azzeccato, che ritorna con più riferimenti durante la storia. La figura del gatto, infatti, vista come allegorica, ma anche come animale fisico, assume più significati durante il romanzo.
In
definitiva, è stata una lettura piacevole, e il romanzo mi è
piaciuto perché ritrae il malessere della società moderna, dovuto
soprattutto alla crisi economica, e come, spesso, le persone vi
reagiscono; al tempo stesso, sottolinea il potere manipolatorio che
le relazioni possono avere su di noi, com'è facile cadere nelle
trappole della vita, e come è difficile, poi, uscirne; ma,
soprattutto, vuole lanciare il messaggio per cui, quando si vuol bene
a qualcuno, non bisogna mai metterlo da parte.
Alla
prossima recensione!
Nessun commento:
Posta un commento