Salve
lettori! Ho riflettuto molto prima di pubblicare questa recensione:
ma, alla fine, è giunto il momento. Chi non ha letto Harry Potter e
la maledizione dell'erede negli ultimi tempi? Di certo, tutti gli
appassionati si sono fiondati in libreria. Altri, avendo sentito i
pareri molto duri e negativi, avranno evitato, altri ancora,
essendosi “spoilerati” tutto, hanno deciso di lasciar perdere.
Ecco
la mia opinione! Tranquilli, se non lo avete letto: vi metterò
un'immagine grande quanto una casa per segnalarvi la parte della
recensione che contiene spoiler!
Questo
articolo, inoltre, è collegato a un altro: 7 motivi per cui HarryPotter “8” non VI è piaciuto. Un titolo un po' provocatorio per
un articolo in cui spiego meglio cosa penso del polverone che ha
seguito l'uscita di questo volume, tanto chiacchierato, odiato,
amato, criticato. Ma, stiamo parlando di Harry Potter! Ed è normale, vista la fama, che ci sia stato molto scalpore.
Senza
entrare nei particolari (che potrete leggere nell'articolo sopra
linkato), volevo innanzitutto dire che, secondo me, molti fattori
hanno “rovinato” la reputazione di questo libro prima ancora che
uscisse, prima fra tutte, le altissime aspettative di tutti i fan
della saga.
Ma
non sono qui per parlarvi di questo, ma per dirvi che, a me, questo
libro è piaciuto. Nei limiti del possibile, considerando pro e
contro, strafalcioni e big moments, ma mi è piaciuto. Specialmente
per un motivo: mi ha fatto emozionare, tantissimo.
Non
vorrei sembrarvi la “classica” fan sfegatata della saga che si è
autoconvinta che questo libro le piaccia per non rovinarsi
un'opinione preconfezionata: non è così. Sono una persona molto, ma
molto critica. Penso semplicemente che molti non abbiano apprezzato
questo libro perché non lo hanno visto per quello che è.
Perché
mi è piaciuto?
Innanzitutto perché mi ha riportato a Hogwarts, mi ha restituito, anche se per poco, vecchi amici come Harry, Hermione, e tanti altri. A differenza di quanto ho sentito dire in giro, non ho trovato il carattere dei personaggi snaturato (forse solo quello di un personaggio, di cui vi parlerò dopo). Ho trovato la storia abbastanza attendibile, anche se molto “fantascientifica”: gli amanti di “Ritorno al futuro”, come me, non avranno potuto fare a meno di notare i temi in comune con queste due opere.
Innanzitutto perché mi ha riportato a Hogwarts, mi ha restituito, anche se per poco, vecchi amici come Harry, Hermione, e tanti altri. A differenza di quanto ho sentito dire in giro, non ho trovato il carattere dei personaggi snaturato (forse solo quello di un personaggio, di cui vi parlerò dopo). Ho trovato la storia abbastanza attendibile, anche se molto “fantascientifica”: gli amanti di “Ritorno al futuro”, come me, non avranno potuto fare a meno di notare i temi in comune con queste due opere.
Il
tema del viaggio nel tempo è molto toccato, e non mi vergogno a dire
che io AMO I VIAGGI NEL TEMPO, e amo, soprattutto, gli effetti che
possono avere sul presente e sul futuro.
Inoltre,
ho trovato i nuovi personaggi pieni di sorprese, abbastanza profondi,
considerando anche che, trattandosi di un'opera teatrale, è venuta
totalmente a mancare la parte introduttiva e di approfondimento dei
personaggi, e dei luoghi (che, per la maggior parte, conosciamo
bene).
Alcuni
personaggi di vecchia data hanno fatto la loro ricomparsa, e devo
dire che hanno decretato dei momenti di estrema commozione e pianto:
le loro parole, per nulla fuori riga, hanno messo in ballo tutto
quello che erano e che abbiamo imparato ad amare nella saga
principale.
Detto
ciò, non è tutto oro quel che luccica: vi sono molti punti che non mi sono piaciuti, che
sarebbero potuti essere sviluppati meglio. In particolare, devo dire
che il romanzo mi è piaciuto molto fino ai 4/5 della lettura. Nel
finale, invece, si slatentizza una verità alquanto artificiosa che
mi ha reso scettica e poco accomodante, specie perché il tema è
stato poi bruscamente risolto senza approfondimento. Il finale è
stato emozionante, ma non conclusivo. Rimane molto nel dubbio, molto
non viene detto.
Sommariamente,
c'è da dire che si poteva fare molto meglio. Ma il libro non è
spazzatura, come molti dicono! Personalmente, sono contenta di averlo
letto: è stata una lettura piacevole ed emozionante. Non capisco
chi, con atteggiamento estremo, abbia gridato allo “scandalo” o
chi si sia rifiutato categoricamente di leggerlo (che poi, sei
liberissimo di farlo, ma è l'ostentazione mediatica che dà
fastidio. Fai quello che ti pare, ma non lamentarti con gli altri!),
dichiarando che è solo spazzatura. Ecco, siete davvero poco
sportivi, e molto infantili.
Ora,
per i più coraggiosi, ecco la spoiler-zone, dove parlerò
liberamente della trama, di ciò che mi è piaciuto, e soprattutto,
delle tre cose che mi hanno dato davvero fastidio!
Ora
vi elencherò le cose che mi son più piaciute di questo libro, che
mi ha fatto tornare bambina ma, al tempo stesso, ha toccato temi
secondo me molto interessanti che la saga originale (di cui
questo libro NON fa parte, e con cui c'entra ben poco, è da
sottolineare) non aveva mai considerato, o almeno, non in questa
maniera.
1.
L'amicizia tra Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy
Non
venitemi a dire che è un risvolto banale, scontato: nessuno si
sarebbe aspettato che il figlio di Harry Potter avrebbe legato con il
figlio di Draco! E invece, questo accade: Albus e Scorpius sono due
ragazzini molto diversi, ma, soprattutto, diversi da tutti gli altri.
Ed è questo a farli legare così tanto. Innanzitutto, entrambi sono
figli di persone conosciute: Albus perché suo padre è Harry Potter,
Scorpis perché è figlio di un ex-mangiamorte, su cui circolano
strane voci. Entrambi, quindi, conoscono cosa vuol dire essere al
centro dell'attenzione, ma in maniera negativa.
Albus si sente
inferiore a suo padre, oscurato dalla sua ombra, e al tempo stesso ha
un carattere difficile, irascibile: rivedo in lui la sfrontatezza di
Ginny e la cocciutaggine di Harry, nei suoi momenti peggiori.
Scorpius, invece, nel suo isolamento, riesce a essere speranzoso e
divertente, senza parlare del suo carattere da secchione nerd! L'ho
adorato!
L'amicizia,
tema già caro alla storia, è nuovamente messa al centro delle
vicende. E questa coppia è certamente la più strana, ma anche la
più particolare che si potesse immaginare!
2.
I viaggi nel tempo
Adoro
i viaggi nel tempo, ve l'ho già detto? Forse, per una storia come
quella di Harry Potter, il far cadere la trama proprio su un tema
così abusato e fantascientifico non è stata proprio un'idea
brillante. Nonostante ciò, mi è piaciuta.
3.
Silente
Non
ditemi nulla, ma leggendo di Silente che, tramite i suoi dipinti,
parlava a Harry, mi si è stretto il cuore. Sono stati momenti di
grande commozione. Ma, mi sono resa conto più tardi, anche carichi
di tensione: perché le parole di Silente hanno fatto più danno che
il resto, almeno in un'occasione! Mentre ho trovato un po'
artificiosa la conversazione in cui Silente “si lascia andare”
con Harry sul loro rapporto, quasi padre- figlio. Ma, insomma,
Silente è Silente. È nel mio cuore.
4.
Piton
Altro
personaggio che non mi sarei affatto aspettata di vedere. E, invece,
grazie ai viaggi nel tempo e ai presenti “alternativi”, abbiamo
potuto avere nuove scene con questo fantastico personaggio, che non
si smentisce affatto: anche durante il regime di Voldemort, lui è
con la resistenza, nasconde Hermione e Ron. È il solo a dar
credito alle parole di Scorpius, a capire cosa è successo. Ad
accettare la morte, pur di salvare ciò per cui si era da sempre
battuto. Le sue parole su Albus Severus, poi, mi hanno commosso. Non
so se il Piton che tutti si immaginano avrebbe davvero detto quelle
cose, ma so che leggendole, le ho sentite giuste. Mi sono commossa
come una bimba.
5.
Harry Potter è un padre combattuto
Non
so perché, ma molti sono rimasti turbati dalla possibilità che
Harry Potter potesse non essere un buon padre. Dall'immagine di Harry
che questo libro avrebbe potuto mettere in risalto. Innanzitutto, non
penso che Harry Potter venga dipinto come un cattivo padre: sembra,
piuttosto, un padre in difficoltà, come può capitare a qualsiasi
genitore. Il genitore è uno dei “mestieri” più difficili che
esista. E se a Harry è andata bene con James e Lily (non che si dica
molto al riguardo, eh), questo non vuol dire che sarebbe dovuta
andare così anche con Albus. Albus è un ragazzino particolare:
soffre di insicurezza, e quando viene messo tra i Serpeverde
questo sentimento si acutizza, perché essendo il figlio di Harry
Potter, si sente investito di una responsabilità quasi morale, nei
confronti degli altri. La gente ha aspettative su di lui, si aspetta
che sia come suo padre. E invece Albus è diverso: non eccelle a
scuola, Hogwarts non gli piace molto.
Harry non sa come comportarsi
con questo ragazzino che sembra quasi odiarlo, non sa esprimergli
l'amore che prova per lui. Non ditemi che non capite che
l'adolescenza è un periodaccio, perché ci siamo passati tutti.
Anzi, io penso che una delle cose più autentiche di questo libro sia
proprio il rapporto tra Harry e suo figlio Albus: un rapporto di
incomprensioni, di aspettative, di paura di deludere l'altro, ma
anche di amore. Siccome stiamo parlando di Harry Potter, non vuol
dire che tutto gli debba riuscir facile. Anzi.
6. La tematica della discriminazione
Un
altro aspetto del mondo magico che conosciamo che emerge
da questo libro è quello che riguarda la discriminazione: non
dobbiamo scordarci che Hogwarts è casa, ma è anche la sede dei
giovani maghi che vengono categorizzati in quattro casa. La casa
dei Serpeverde viene spesso etichettata come quella più malvagia: a
molti può pure star bene, ma a Albus e a Scorpius no. Loro due si
ritrovano, così, discriminati da più fronti, soli contro tutti. È
per questo che non apprezzano Hogwarts e chi ci vive: per Harry è
stata una casa, ma per loro, che si trovano contro le altre case e
contro la loro stessa, non sentendosene davvero parte, la scuola di
magia risulta essere una gabbia. Il mondo magico non è un mondo
facile, non dimentichiamocelo.
7.
Rapporto tra Hermione e Ron, in tutte le dimensioni possibili
Non
so se avete notato quanto l'amore tra Ron e Hermione sia resistente e
indissolubile, tanto da esistere attraverso i vari scenari e presenti
alternativi: Hermione in uno di essi è perfida, in un altro è una
fuggitiva, mentre Ron è perfino sposato con un'altra persona.
Nonostante ciò, sono sempre innamorati. Non so che effetto questo
abbia avuto su di voi, ma io mi sono letteralmente sciolta.
8.
Finale
Beh,
il finale, come ho anche accennato, è stata la parte che ho
preferito meno. Nonostante ciò, il momento in cui Harry si ritrova
ad assistere da lontano alla notte in cui i suoi genitori sono stati
uccisi da Voldemort, è stato molto commovente. Quasi un momento
catartico in cui Harry ritrova il suo passato, lo accetta nuovamente.
L'ho davvero apprezzato.
Ora,
però, veniamo anche al lato negativo. Di tutto ciò che è successo
nel libro, si possono sopportare molte cose che i più schizzinosi
definirebbero “storte”; ma, personalmente, evidenzio tre cose che
reputo davvero fastidiose, insopportabili. Eccole:
1.
Contesto in cui è nata Delphi e la completa mancanza di approfondimento
del personaggio
Già
il fatto che Voldemort, per come lo abbiamo conosciuto, abbia avuto
una figlia, non sta né in cielo né in terra. Ma, ecco, con un po'
più di fantasia, magari avrebbero potuto spiegarci le circostanze,
darci delle spiegazioni più plausibili. Ma mi risulta davvero
impensabile che, nel bel mezzo dell'ascesa al potere di Voldemort,
quest'ultimo abbia avuto il tempo (e la voglia) di ingravidare
Bellatrix Lestrange, ed essa, a sua volta, sia riuscita a portare
avanti la gravidanza e a dare alla luce una bambina nell'ignoranza
assoluta da parte del resto del mondo. Poco prima della battaglia di
Hogwarts in cui lei dà il peggio di sé, e in cui muore. Mi sembra
davvero strano, forzato, artificioso. Inoltre, questa bambina è stata
un puro “elemento di disturbo”: non abbiamo un suo
approfondimento, niente di niente. È un “cattivo” fine a se
stesso, senza carattere. Trovo che questo sia davvero triste.
2.
Ron ridotto a “macchietta”
Ron
è sempre stato un personaggio divertente, impacciato, a tratti
buffo. Ma non lo scemo del villaggio, come viene dipinto per quasi la
totalità del tempo in questo libro. Non ha momenti molto intensi,
dice sempre buffonate. Risulta piatto, messo ai margini e mi dispiace
molto per questo.
3.
Altri figli di Harry Potter, e di Ron e Hermione, quasi completamente
ignorati
Capisco
che il protagonista sia Albus, ma i suoi fratelli non compaiono quasi
per niente. Possibile che sia James che Lily siano stati così
incuranti nei suoi confronti da non stargli vicino quando stava male,
quando veniva discriminato dagli altri ragazzi a Hogwarts, quando
litigava con suo padre? Posso anche capire la reticenza di Rose (che
compare più di tutti gli altri figli Potter e Weasley messi
insieme), o la non-presenza di Hugo (forse troppo piccolo). Ma James
e Lily? Dov'erano? Avrei quindi preferito che comparissero come
esseri insensibili e che Albus se la prendesse anche con loro perché
non gli sono mai stati vicino, e non che fossero fantasmi invisibili.
Un grande buco nella trama, ecco cosa rappresentano.
La
recensione termina qui, anche perché mi sembra di aver scritto
DAVVERO TROPPO. Al tempo, stesso, non mi sento di aver detto tutto
ciò che avrei voluto dire! Quindi, conclusione? È un libro
non-romanzo che certamente non è il massimo, ma non fa schifo come
dicono.
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