venerdì 23 dicembre 2016

Recensione di L'Occhio del Demone di Enrico Cetta

Titolo: L'Occhio del Demone
Autore: Enrico Cetta
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Sensoinverso Edizioni

Salve lettori! Come va? Aspettate con ansia Natale?
Io finalmente sono in vacanza! L'ultimo periodo, per quanto mi riguarda, è stato davvero intenso e ci voleva una bella pausa. Mi dispiace di aver trascurato un po' il blog, ma recupero subito, oggi, con una bella recensione! 
Si tratta del libro L'Occhio del Demone di Enrico Cetta, che mi è stato gentilmente inviato dall'autore in cartaceo e che ringrazio ancora! Il libro è edito dalla Sensoinverso edizioni, vi lascio alla sinossi e alla recensione!
Tra giganti e demoni, spiriti e creature mostruose, Enrico Cetta vi catapulterà nell'impero di Punhan, un mondo fantastico dove la classica lotta tra il Bene e il Male trova diversi e non scontati epiloghi, un mondo dove verità e finizione sono separati da un filo sottilissimo, dove non tutto è come sembra. Siete pronti a combattere cruente battaglie e vivere innumerevoli avventure? A vincere incantesimi e magia nera? Bene, indossate la vostra migliore armatura e... che gli dèi vi assistano.
Come avrete potuto capire dalla sinossi, il libro è permeato dalla cultura asiatica e, soprattutto, dalla parte più fantasy delle loro leggende: quella che vede i demoni, chiamati Oni, che in una lotta che coinvolge anche tante altre razze magiche e non, si contrappongono agli umani.
L'odio che intercorre tra queste due razze è uno dei pilastri dell'intera narrazione del romanzo, il cui protagonista si trova costantemente in bilico tra i due mondi: quello degli umani e quello degli Oni, anche a causa del suo occhio, un occhio di un demone, appunto, come anche il titolo richiama.
La scrittura è scorrevole e interessante, e ho trovato la trama molto intrigante. I personaggi, specie alcuni tra i più “malvagi”, mi sono piaciuti molto.
Ho amato molto i rimandi alla cultura e alla mitologia giapponese, anche se il romanzo sembra, appunto, ambientarsi in un mondo fantasy che non è nel passato, ma nemmeno nel presente, ma che invece contiene gli elementi di questa splendida cultura.
Un punto focale del romanzo è anche il “dolore”: solo tramite il dolore, il protagonista, che inizialmente sembra solo e completamente in balia degli eventi, può sperare di giungere a una verità, per quanto amara sia. E solo nel dolore, può sperare di ritrovare se stesso, le sue origini, tutto ciò che ha dimenticato e lasciato alle spalle... ma che, in realtà, non è passato del tutto e che ancora condiziona la sua vita.
Cosa succederà a questo eroe?
Il finale è particolare, triste e speranzoso insieme, anche se lascia comunque alcuni interrogativi.
Prima di questo libro non avevo letto molti fantasy di questo stampo, ma questo mi sento di consigliarlo per la sua particolarità!
Consiglio questo romanzo agli amanti del genere e della cultura asiatica, ma anche a chi vorrebbe leggere qualcosa di diverso, rimanendo nell'universo dei fantasy.

Vi è piaciuta la recensione? Allora diventate lettori fissi del blog! Alla prossima!

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