venerdì 1 luglio 2016

Parlando di serie tv #8 - Più dolori che gioie

Salve lettori, eccoci al nuovo appuntamento con Parlando di serie tv! E voi, state guardato serie tv in questa calda estate? Oggi vi parlerò delle ultime puntate di Outlander e Game of Thrones (season finale) e dell'ultima stagione di Orange is the New Black (uscita da poco, per intero, su netflix). Iniziamo!

Possono essere presenti spoiler delle serie di cui parlerò, quindi fate attenzione se non le avete già viste!
Outlander 2x12
Puntatina tutto sommato tranquilla, ma densa di rimandi alla prossima, finale e sicuramente tormentatissima puntata. Di sicuro la cosa più importante è stato il ritorno di Randall, e la sua vicenda va subito a intrecciarsi con quella del fratello Alex, molto malato e sul punto di morte.
Ho sempre odiato Black Jack Randall, ma se c'è una puntata dove si è potuto scorgere uno spiraglio dell'uomo dietro al mostro, questa è proprio la puntata che abbiamo visto stavolta. Nulla toglie che stiamo parlando di un uomo certamente disturbato, con delle turbe mentali non indifferenti. Ma vederlo soffrire per il fratello, piegarsi ad accordo e provare dolore e quasi compassione, mi ha portato a riflettere e a provare la voglia di sapere di più su di lui, sul suo passato, su ciò che lo ha fatto diventare il mostro che è. Non vedo l'ora di scoprire tutto questo.
Una delle scene più inquietanti, dove è decisamente evidente lo squilibrio mentale di Randall, che picchia il corpo del suo fratello appena defunto.
Per il resto, la puntata sembra farci scivolare inesorabilmente verso l'epilogo che già immaginiamo a causa del flash back di inizio stagione: Claire tornerà a casa a fine di tutto questo, e quindi... finirà male. Tutto quello che hanno tentato di cambiare non ha funzionato. Tutto sembra convogliare in una sola consapevolezza: il passato/presente non si può cambiare. Staremo a vedere (e a soffrire) nella prossima puntata.
Speriamo bene
Game of Thrones 6x10 - Season finale
Puntatona iniziata davvero col botto! Di certo un colpo di scena sconvolgente! È tornata la nostra Cersei pericolosa, la donna forte e spietata delle prime stagioni e non mi dispiace più di tanto. Bisogna anche tener presente che ora a lei non rimane altro, visto che il suo ultimo figlio si è suicidato (e nel cervello non aveva nulla).
Certo, sono molto dispiaciuta della morte di Margaery, ma questo evento è stato così spettacolare e inatteso, e ci ha tolto di mezzo i passeri del cavolo, quindi niente, meglio così. Povero Jamie che, tornando a casa, trova il delirio e una Cersei con la corona in testa. Alla fine ci è riuscita, a salire sul trono!

Lei, però, ci mancherà davvero tanto
C'è davvero tanto tanto da dire su questa puntata, ma di sicuro la cosa più attesa è stata l'informazione sul passato di Jon Snow, vista attraverso gli occhi di Bran che finalmente sta tornando a casa. Vediamo Lyanna, che ha appena partorito un bimbo e chiede a Ned di proteggerlo. Ancor più stima per questo personaggio che è defunto da cinque stagioni, ma grazie al quale tutto è iniziato. È Jon il nostro vero protagonista.

Daenerys, dal canto suo, si sta preparando definitivamente per conquistare Westeros e conquista sempre più alleati. Qualcuno, tuttavia, deve lasciarselo alle spalle, ed è il caso del povero Daario, sedotto e abbandonato.
Tyrion, invece, sta finalmente ricevendo il suo dovuto riconoscimento e si sta prendendo le soddisfazioni che nel mondo maschilista e retrogrado che è Westeros non si è mai potuto prendere: ma Daenerys è una regina anticonvenzionale, porta innovazione, femminismo e giustizia. Insomma, sembrerebbe che Martin una piccola morale nella sua opera l'abbia inclusa, ovvero quella secondo cui i “deboli” e i meritevoli, in qualche modo, a volte possono vincere.
Finalmente assistiamo a una morte tanto attesa, quella di Walder Frey, per mano di Arya. Mai scena è stata tanto attesa e godereccia.
Insomma, l'inverno è arrivato, alla fine. Ma lo vedremo nella prossima stagione...
(E ora chi ce la fa ad aspettare quasi un anno?).
Beato lui, che quest'anno lo passerà in quella fantastica biblioteca!
Orange is the New Black: 4° stagione
Nell'ultimo articolo vi avevo accennato che avevo preso a vedere la quarta stagione di questa bellissima serie, che adoro immensamente. Avevo tanto da dire, ma proprio tanto, ma non voglio perdermi in ciance. Soprattutto perché un evento avvenuto durante la penultima puntata mi ha lasciato così amareggiata, mi ha colpito in modo così profondo e negativo che potrei stare ore a raccontarvi di come è divertente e bella la quarta stagione, per poi dover rimangiarmi tutto a causa di quell'evento.

Quindi sì, la stagione è stata molto bella: abbiamo conosciuto nuovi personaggi, alcuni interessanti, altri decisamente odiosi e che hanno portato scompiglio nel piccolo penitenziario di Litchfield (basti pensare alle dominicane o alle nuove e tremendamente psicopatiche guardie, dai sentimenti freddi come ghiaccioli). Ma è stata anche una stagione di ritorni, a partire dalla nostra amata Nicky e da Sophia che rivediamo, spezzata e più volte messa alla prova, ma che non getta la spugna.
È stata una stagione anche di sangue, perché no. Abbiamo avuto cadaveri smembrati nascosti nell'orto, scazzottate tremende e, per finire, una morte da straziare il cuore.

Insomma, è stata una stagione molto piena. Bella, piena, ma anche sofferente: anche stavolta questa serie senza pretese ci ha mostrato la crudeltà del razzismo e del potere, ma anche della malattia mentale e della vendetta. Ma la speranza non muore mai, come l'umorismo.
E il mio personaggio preferito rimane Red, si era capito, no?


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