Titolo: Nyctophobia
Autore: Carlo Vicenzi
Genere: distopico
Casa editrice: Dunwich edizioni
Altro
romanzo, altra recensione! Siete pronti, lettori? Perché oggi vi
recensisco un'opera che mi sta davvero a cuore, che mi ha conquistato
pian piano prendendomi per le viscere e costringendomi a soffrire e a
gioire (davvero poche volte, devo ammetterlo) assieme ai
protagonisti. Di che libro sto parlando?
Il
suo nome è Nyctophobia di Carlo Vicenzi, un titolo che dice già
tante cose, che incuriosisce al primo sguardo. Chi non ha mai avuto
paura del buio? Quando il nostro senso più importante viene
annebbiato è facile temere l'ignoto, può succederci qualsiasi cosa
attorno e noi rimaniamo inerti.
Ebbene,
se avete provato almeno una volta nella vita la paura attanagliante
che solo l'annebbiamento della vista può provocare, amerete questo
romanzo. E assieme, ne avrete quasi paura.
Immaginate
un modo dove la luce è sparita, il sole non si vede da decenni,
assieme alle stelle, alla luna. Immaginate questo buio perenne quanto
potrebbe cambiarci, cambiare il mondo, cambiare le creature che
abitano con noi questa terra... e incomincerete a provare angoscia,
angoscia e ansia. Proprio i sentimenti che più ho provato durante
questa lettura.
Eliana,
la protagonista, è una ragazza di tredici anni che viene bandita
dalla sua città ingiustamente, e condannata a vivere (o meglio, a
morire) fuori dalle mura, dove esseri che una volta erano uomini o
animali innocui, ora bramano sangue...
Inizia
tutto così, ed è così che l'autore, con un linguaggio chiaro ma
suadente, incatena il lettore in una morsa di buio e paura, ma anche
di coraggio e speranza.
L'ambientazione
è spaventosa quanto misteriosa e ben curata, la trama è originale,
azzarderei a dire geniale, e i personaggi sono davvero curati.
Ho
amato la protagonista, per la sua forza e la sua grinta, la sua
voglia di sopravvivere a ogni costo. Ho amato Glauco con i suoi
difetti e l'aura di mistero, e Manno, e i Neon Knights, piccoli fari
di speranza in un mondo corrotto, ispirati dall'omonima celebre canzone dei Black Sabbath.
Non
lo credevo possibile, ma mi sono affezionata a questi personaggi, ma
anche all'ambientazione: il buio fa paura, è vero, ma come tanti
personaggi di questo romanzo, anche io ho pensato di percepirne il
fascino e il canto, leggendo quelle pagine.
E
alla fine della lettura, mi sono commossa molto. Sia per come è
finita, e per coloro che non ce l'hanno fatta. Questo romanzo
è stato un'avventura dall'inizio alla fine. Un'avventura
travagliata, ma veramente emozionante. Induce alla riflessione e
prende elementi conosciuti dei romanzi trasformandoli in qualcosa di
totalmente diverso.
Lo
consiglio a tutti gli amanti del distopico, e anche a coloro che
hanno paura del buio. Magari, dopo questo romanzo, il nostro semplice
buio vi farà meno paura.
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