Buonasera
ragazzi! Ecco qui il mio secondo articolo a tema serie tv, che io
simpaticamente chiamo serial-mente. Quindi, parlando serial-mente,
oggi vi voglio introdurre a due nuove serie che ho visto questa
settimana: trattasi di Blindspot, serie drammatica della NBC, e
Scream Queens, una commedia horror ideata dagli stessi creatori di
America horror story.
Sono
due serie molto diverse, ma cominciamo con la prima.
Blindspot
“Anche se i suoi ricordi non tornassero lei potrà comunque trovare se stessa.”
Non
amo particolarmente i polizieschi e i gialli, non perché non ami il
mistero, ma perché ce ne sono così tanti che, se dovessi iniziare a
seguirne, probabilmente ne avrei fino alla fine dei tempi. Poi, molto
spesso, la loro trama al di fuori del plot della singola puntata
(quasi sempre slegato dal resto della serie, come se fosse una
faccenda che inizia e si esaurisce lì), scarseggia di particolari
che descrivano adeguatamente i personaggi, confinandoli nei loro
ruoli. Io, invece, voglio sapere la loro vita e affezionarmi a loro
totalmente, e non solo perché sono bravi a fare una autopsia o a
sparare all'assassino.
Chiudendo parentesi, ho deciso di vedere Blindspot principalmente per la presenza di Jaimie Alexander, attrice che adoro, specie nel suo ruolo di fighissima guerriera asgardiana in Thor e Avengers. In questa serie, interpreta Jane Doe, una ragazza che è stata ritrovata nuda in un borsone nel bel mezzo di Time Square, priva di alcun ricordo della sua vita precedente a quel momento, con il corpo cosparso di tatuaggi che sembrano nascondere indizi importanti su crimini e sulla sicurezza nazionale. Ad occuparsi del suo caso vi è l'agente FBI Kurt Keller, chiamato a parteciparvi principalmente perché la ragazza ha un tatuaggio con il suo nome dietro la schiena. Il mistero si infittisce: cosa sono quei tatuaggi e chi glieli ha fatti? Perché nessuno conosce Jane, che non compare in nessun database? Chi c'è dietro tutto questo?
Chiudendo parentesi, ho deciso di vedere Blindspot principalmente per la presenza di Jaimie Alexander, attrice che adoro, specie nel suo ruolo di fighissima guerriera asgardiana in Thor e Avengers. In questa serie, interpreta Jane Doe, una ragazza che è stata ritrovata nuda in un borsone nel bel mezzo di Time Square, priva di alcun ricordo della sua vita precedente a quel momento, con il corpo cosparso di tatuaggi che sembrano nascondere indizi importanti su crimini e sulla sicurezza nazionale. Ad occuparsi del suo caso vi è l'agente FBI Kurt Keller, chiamato a parteciparvi principalmente perché la ragazza ha un tatuaggio con il suo nome dietro la schiena. Il mistero si infittisce: cosa sono quei tatuaggi e chi glieli ha fatti? Perché nessuno conosce Jane, che non compare in nessun database? Chi c'è dietro tutto questo?
Non
faccio ulteriori spoiler, ma la serie mi ha preso, anche se non vedo
l'ora che si addentri maggiormente nella vita dello scorbutico agente
Kurt, per rivelare un po' dei suoi scheletri nell'armadio. Sento che
ne ha!
Coinvolgente,
ben strutturato. Un buon inizio, insomma! E se vogliamo proprio dare
un voto, diamo un 4 su 6 per il buon inizio!
Scream
Queens
Non
ero convinta davvero di voler iniziare questa serie, e sono stata
spinta solo dal collegamento a American horror story e dalla
presenza di Emma Roberts, bravissima attrice, calata sfortunatamente
molto spesso nei panni di personaggi che la rendono odiosa e... degna
destinataria di bestemmie e minacce di morte. Volevo vedere come
avrebbero sviluppato questo nuovo serial e... beh, Emma ha il ruolo
che mi aspettavo: odioso, da classica ragazza americana alla Paris
Hilton e tanti altri difetti messi insieme. Ma non mi aspettavo che
la trama potesse essere ancor peggiore del suo personaggio.
Ok,
ok, è una commedia horror ed è normale che sia trash fino al
midollo, caricaturiale, che non abbia alcun senso. Posso pure passare
avanti a una scena ripugnante che comprende sangue e carne sciolta,
ma... e con questo?
Non
riesco a vedere il punto della serie. La situazione di partenza è
questa: Chanel (Emma Roberts) è a capo di una confraternita
femminile molto selettiva e classista, e la dirige facendosi servire
e riverire da una specie di schiavette che non meritano neanche un
nome completo. Nel frattempo, a causa delle cose brutte che spesso
accadono in questa confraternita, dai piani alti decidono di
rimuovere il limite di reclutamento dell'associazione studentesca,
che diventa aperta a tutti. Omioddio, che tragedia!
Nel
frattempo, quella che dovrebbe essere la vera protagonista (buona)
della serie arriva al college e decide di voler entrare nella
confraternita perché sua madre prima di lei lo aveva fatto (morendo
poi in circostanze sconosciute). Lei dovrebbe essere quella con un
po' di sale in zucca. Non sperateci! Nessuno che abbia sale in zucca
vorrebbe davvero far parte della confraternita, e le azioni di questa
ragazza vanno totalmente contro quello che dice.
Tranne
qualche battutina azzeccata, la puntata mi ha annoiato non poco, e
non ho trovato nulla che mi incuriosisse più di tanto.
Devo ancora vedere la seconda puntata, ma non so se seriamente mi verrà voglia di farlo. 2 su 6, giusto per essere buoni. E' la prima puntata, d'altronde.
Devo ancora vedere la seconda puntata, ma non so se seriamente mi verrà voglia di farlo. 2 su 6, giusto per essere buoni. E' la prima puntata, d'altronde.
Sabrina
Nessun commento:
Posta un commento