giovedì 24 settembre 2015

Gotham: non puoi essere felice e conoscere la verità contemporaneamente

Salve lettori! E a questo punto voglio ben credere che siate anche dei serie-dipendenti o, come minimo, che vi piaccia Gotham, se siete finiti proprio in questo articolo! Ma iniziamo dal principio.
Lunedì, è andata in onda la prima puntata della seconda stagione di Gotham e ho alcuni commentucci da fare.
Non è una recensione, sia chiaro. E' più qualcosa che faccio per me, che un servizio che misuri in qualche modo la qualità della puntata, quindi non chiamiamo le cose con il nome sbagliato.
Potrebbero esserci degli spoiler durante l'articolo, anzi sicuramente ci saranno, ma non sarà il mio fine ultimo raccontare cosa è successo, quanto piuttosto commentare e descrivere i miei pensieri al riguardo. Non mancheranno delle analisi dai personaggi o delle “ipotesi”. Spiego questo perché potrebbero esserci molti articoli del genere nell'immediato futuro, e quindi meglio dire le cose una volta soltanto.
Mi piacerebbe iniziare con una citazione:
“Non puoi essere felice e conoscere la verità contemporaneamente. Devi scegliere. Scegli la felicità, a meno ché tu non senta una vocazione. Una vera vocazione.”


Anche se fatta negli ultimi minuti dell'episodio, racchiude il senso della puntata. Essa riprende dal momento in cui l'avevamo lasciata: Pinquino sta instaurando il suo impero del terrore dopo aver fatto “fuori” i suoi rivali, e mamma mia, quanto si diverte!; Ed (Enygma) sta fronteggiando la sua parte più diabolica, che si è scatenata dopo il suo primo omicidio e che minaccia di prendere possesso di lui (epica la scena in cui parla con il se stesso nello specchio!); Gordon è nei guai, viene cacciato dalla polizia ed è posto davanti a un bivio: “arrendersi” per mantenere la propria integrità o fare una cosa sbagliata per giungere a un fine giusto?; vediamo Barbara, ormai addentrata nei meandri della sua pazzia, arrivare ad Arkham e, indovinate un po' l'attenzione di chi attira?; Bruce, infine, ha trovato la “bat-caverna” di suo padre ed è pronto a tutto per riuscire ad aprirla!
Vorrei soffermarmi su tre aspetti, quelli chiave, a mio avviso, della puntata.

Jim vs. darkness 
Jim Gordon, impeccabile (ma non troppo) ex-poliziotto di Gotham, cerca in tutti i modi di trovare un modo per ritornare a far parte della polizia senza... fare qualche magagna, insomma. Non è da lui, glielo dice anche Lee (la sua sexy fidanzata).
Il personaggio di Jim è parecchio complesso, e nonostante la sua enorme fibra morale, a volte si fa prendere un po' troppo dalle cose. Dopo aver parlato con Bruce (che ritrovo particolarmente maturato, e anche leggermente più “oscuro”, e la cosa mi piace), che gli fa aprire gli occhi su quello che sta facendo, Jim decide di fare un patto col diavolo... in questo caso con Pinguino. Fa sempre bene avere degli amici, specie se essi sono pericolosi. Ma Jim ci cade dentro con tutte le scarpe e... scappa il morto. Pinguino è riuscito a manipolarlo, ma lui ha riottenuto il suo lavoro alla polizia. Ma le conseguenze sono dietro l'angolo e non si tratterà solo di sensi di colpa, a mio parere...
Non so cosa avrei fatto al posto di Jim, ma credo che il suo “errore” sia umano, e rende il suo personaggio più vero e credibile. Vedremo le conseguenze di ciò che ha fatto...

Arkham 
Questa parte non ha bisogno di commenti. E' certamente la mia preferita. Al manicomio di Arkham sono finiti alcuni dei criminali più pericolosi, tra cui proprio Barbara Kean e Jerome, il nostro futuro Joker ginger. Adoro la scelta di rendere il posto quasi “caricaturiale”, con i pazienti-detenuti vestiti di ampie vesti a larghe strisce orizzontali bianche e nere. Barbara attira subito l'attenzione di Jerome, che cerca di farsela amica in tutti i modi.
Un grande complimento va all'attore Cameron Monagham e alla sua interpretazione: se avessi mai potuto immaginare un Joker da giovane, lo avrei immaginato proprio come lui lo ha interpretato. Le risatine sadiche, il sorriso malefico, che cela già quello ampio e maniacale del Joker, le battute particolari: è semplicemente perfetto, e non vedo l'ora di vedere come il suo personaggio si sviluppera fino ad arrivare... alla forma che tutti conosciamo e amiamo, siamo sinceri.
Barbara Kean dovrebbe essere, da quanto ho capito, la sua Harley Quinn, e qui avrei molto da ridire, visto le evidenti discrepanze tra il suo e il background del personaggio dei fumetti. Non mi piace l'idea che lei non sia un psicologa a cui Joker ha confuso la mente e che sia proprio Joker a “inseguirla” e non il contrario. Ma è troppo presto per giudicare.

Bruce e la Bat-caverna
Come ho accennato prima, il personaggio di Bruce mi sembra maturato, specie dai primi tempi della prima stagione. Di certo Selina ha contribuito a renderlo un po' meno ingenuo e più combattivo. Alfred, dal suo canto, è una spalla straordinaria per lui (adoro Alfred), e arriva ad assecondarlo quando ha l'idea di far saltare in aria la porta del nascondiglio (senza neanche aver provato la password “Bruce”, ragazzino di poca fede). Dentro vi trova una lettera davvero emozionante di suo padre, di cui la citazione a inizio articolo. In poche parole, il padreparino di Bruce gli dice che non può essere felice e consapevole al tempo stesso. Se vuole la verità, dovrà rinunciare alla serenità e potrà farlo se... trova una vocazione. I brividi ragazzi. Credo che Bruce la senta già, questa vocazione, e non vedo l'ora di vedere con i miei occhi come ha intenzione di procedere.

Ma ricorda gli insegnamenti del caro vecchio Spiderman, piccolo pipistrello: da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. 

Sabrina


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