Raccolta
di poesie
Salve!
La segnalazione di oggi, più che un'opera, rigurda la presentazione
di un autore vero e proprio, un “poeta maledetto” misterioso che
si fa chiamare Mithraglia. Vi lascio alle parole del comunicato
stampa, che ben descrivono questo poeta eccentrico e la sua nuova
opera, la raccolta di poesie “Non ti meriti niente”, di cui
rilascerò a breve una recensione. Fatevi catturare dal fascino della
poesia provocatoria di questo autore!
“Parole
semplici, ordinarie, ordinate un po’ meno, sature di machismo e di
narcisi inviti a diffidare dell’altro e a fotterlo. Punteggiatura
futurista senza futuro. Versi buttati là a costruire storie, quelle
di tutti i giorni, di una generazione persa, che non si è mai
ritrovata e mai lo farà. Anni di noia, monotonia, che passano ignari
della loro inutile ciclicità, senza scopo, senza qualcosa per cui
morire/per cui vivere. L’unica soluzione è riempirli d’alcool e
di vaginiti. Una vita spesa male, con rimpianti e nostalgie, come se
tutto fosse stato scritto, tutto già assegnato. C’è odio,
rancore, rabbia, paura e sofferenza: verso il genere umano, nel suo
complesso, che non merita più fiducia; verso l’altro
generalizzato, modellato dall’immagine, dai mass media, dal dominio
pubblico, maschere vuote, cariche di divismo e di moralismi; verso sé
stessi e alla difficoltà di accettarsi, di smussare le imperfezioni,
di piangere i sogni infranti, di convivere col bisogno di
autodistruzione e con la visione che il suicidio sia l’unica
soluzione, di tentare di cambiare senza riuscirci, di capire ciò che
si vuole e nell’attimo in cui lo si ha desiderare il suo opposto o,
quantomeno, altro.
L’autore
consiglia di prendere la vita con calma e di non conoscersi fino in
fondo altrimenti tutto è finito. Traballa continuamente sul binario
appagamento-fallimento che non sembra poter essere scisso. Un
narcisismo difensivo, che ha paura di ammettere di aver paura, che ha
paura di ammettere che l’altro serve, è dentro di noi, che siamo
fatti di parti, che siamo costretti in attimi che non saranno mai
eterni ma non per questo non vivibili, che non servono
giustificazioni continue se non si hanno risposte.”
Mithraglia
è un’artista di talento, ma incompreso, che ha rigettato i valori
controversi di una società degradata. Una società che ricerca la
bellezza nella perfezione e l’importanza nel Dio denaro. L’autore
conduce uno stile di vita provocatorio, asociale, autodistruttivo e
in totale ribellione con il mondo che lo circonda per questo redige
testi di difficile lettura e comprensione, destinati ad un pubblico
che si avvicina alla sua idealizzazione di società.
Mithraglia,
nei suoi lavori, si fa carico dell’esperienza dei poeti maledetti
del secolo scorso, ricontestualizzandoli nel panorama storico e
sociale dei giorni nostri. Sull’onda di Baudelaire, suo padre
spirituale, l’autore rivolge ai suoi lettori dei versi pessimistici
alla scoperta del male analizzato interamente in chiave moderna.
Grande spazio ai problemi dei nostri giorni e al futuro incerto dei
giovani. Ogni suo verso, inoltre, è ricoperto da un velo di mistero,
come la sua stessa identità.
Le
sue opere varcano una dimensione instabile tra bene e male, dove è
impossibile percepire la retta via da seguire. Bisogna, quindi, far
prevalere l’istinto. E così hanno fatto i suoi “seguaci” che
nel corso di entrambe le letture hanno creato, inconsciamente, un
filo indissolubile che li lega ai pensieri di Mithraglia, rimanendone
catturati.
Nel
2010 ha pubblicato la raccolta “Shhchiuma” e nel 2015 la raccolta
“Non ti meriti niente”. Sul suo blog www.mithraglia.com pubblica,
quasi quotidianamente, racconti brevi.
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