Oggi
vorrei proporre una intervista posta al “poeta maledetto”
Mithraglia, che saluto e ringrazio per la sua disponibilità. Dopo
aver letto la sua opera “Non ti meriti niente”, mi sono sorte
numerose domande e quesiti, scaturiti dalle riflessioni che sue
poesie hanno scatenato in me. Mithraglia ha gentilmente risposto alle
mie domande, usando il suo solito tono sarcastico e particolare che
lo distingue. Ai collegamenti potete leggere la presentazione dell'opera e la recensione della raccolta di poesie. Ed ecco qui l'intervista, buona lettura!
Era
il lontano 1990, una torrida giornata estiva in cui vidi il primo
pelo di figa della mia vita…
Quale
pensi che sia il punto forte delle tue opere?
Penso
che sia la sincerità. Alla fine racconto storie vere di una persona
normale: molti riescono a ritrovarcisi facilmente. Non sono né
eclettico e né barocco. Il lato negativo è che con la lettura delle
mie poesie la gente non può “viaggiare” ma resta imprigionata in
questo buco di terra.
C'è
una persona in particolare a cui hai dedicato molte delle tue poesie?
Una persona amata, un parente, un amico?
Tutte
le persone che incontro sono i destinatari, qualcuna merita belle
parole, altre brutte parole ed ingiurie. Beh ci sono parecchie
persone che odio… una in particolare la trovo veramente spregevole
e vile. Non penso che mi stia leggendo, ma me lo auguro. Sesso
maschile, basso, stupido.
Quando
e perché hai deciso di utilizzare uno pseudonimo, celando la tua
vera identità?
L’ho
fatto per sfuggire alle fans. Non volevo trovarmi casa piena di
reggiseni, foto osè o pazze anarchiche pronte a tutto.
Le
tue poesie sono cariche di sofferenza, amarezza e provocazione. Se un
giorno queste cose dovessero venire a mancarti, scriveresti ancora,
magari cambiando genere?
Non
penso che continuerei, ma spero che succeda. Però non perderei tempo
a scrivere e mi godrei di più la felicità. Forse però alcune
persone non sono nate per godersi le cose, ma solo per raccontarle.
Pensi
che se la tua vita fosse stata più facile e felice avresti comunque
scritto poesie, o ti sarebbe mancata l'ispirazione?
Chi
lo sa, avrei voluto fare la rockstar ed inzepparmi di droghe fino a
scoppiare come Elvis.
A
cosa pensi se ti dico “felicità”?
Due
tette, un bel culo, belle gambe, occhi neri e profondi. Niente mi
rende più felice.
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