Titolo: I Figli del Disastro
Autore: Dario Dagliuomini
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Nativi Digitali Edizioni
Salve lettori! Vi sono mancata?
Oggi torno in grande stile con una recensione: si tratta
della recensione di I Figli del Disastro di Dario Dagliuomini, una
pubblicazione Nativi Digitali Edizioni.
9 dicembre 2013. Il Disastro si abbatte sulla Terra,
lasciandosi dietro milioni di morti e nessun colpevole. In seguito, i leader
mondiali scelgono di firmare l’Armistizio Totale, che interrompe ogni conflitto
per tutto il tempo necessario alla ricostruzione.
Due anni dopo, i destini di tre persone apparentemente comuni si incrociano: Alessandro Altavista, uno studente universitario in piena crisi esistenziale e angosciato per il futuro; Clayton Weaks, un timido impiegato costantemente vessato e umiliato dai suoi superiori, innamorato dei libri e del teatro; Kameyo Ishimori, una brillante liceale in perenne conflitto con il padre, che da lei esige sempre il massimo, al punto da voler prendere tutte le decisioni che la riguardano.
Dentro di loro è racchiuso un potere immenso, che affonda le sue radici nelle origini dell’Universo stesso, in grado di riportare la luce in un mondo ferito o di farlo piombare definitivamente nel caos. Mentre cercano di trovare la strada per la salvezza dell’umanità, la memoria del Disastro continua a incombere sulle loro vite. Qual è la sua causa? Chi lo ha provocato? Nessuno sembra saperlo. O forse sì…
L'autore
Dario Degliuomini nasce a Milano nel 1987. Gli piace collezionare libri di fantascienza e partecipare ai concorsi letterari, dove puntualmente non vince. I Figli del Disastro è il suo primo romanzo, poi si vedrà.
Due anni dopo, i destini di tre persone apparentemente comuni si incrociano: Alessandro Altavista, uno studente universitario in piena crisi esistenziale e angosciato per il futuro; Clayton Weaks, un timido impiegato costantemente vessato e umiliato dai suoi superiori, innamorato dei libri e del teatro; Kameyo Ishimori, una brillante liceale in perenne conflitto con il padre, che da lei esige sempre il massimo, al punto da voler prendere tutte le decisioni che la riguardano.
Dentro di loro è racchiuso un potere immenso, che affonda le sue radici nelle origini dell’Universo stesso, in grado di riportare la luce in un mondo ferito o di farlo piombare definitivamente nel caos. Mentre cercano di trovare la strada per la salvezza dell’umanità, la memoria del Disastro continua a incombere sulle loro vite. Qual è la sua causa? Chi lo ha provocato? Nessuno sembra saperlo. O forse sì…
L'autore
Dario Degliuomini nasce a Milano nel 1987. Gli piace collezionare libri di fantascienza e partecipare ai concorsi letterari, dove puntualmente non vince. I Figli del Disastro è il suo primo romanzo, poi si vedrà.
I Figli del Disastro è un romanzo particolare, di genere fantascientifico,
che ha come protagonisti tre giovani: una ragazza e due ragazzi, legati
indissolubilmente da un destino comune, nonché da dei particolari poteri.
La scrittura di Dario Dagliuomini è fluente, e la storia
viene narrata facendo grandi salti temporali tra vari livelli di narrazione: ed
è così che veniamo a conoscenza della storia di Sandro, Clay e Kameyo poco per
volta, conoscendo pian piano il loro presente e il loro passato.
Il mondo dove questi tre personaggi si muovono è particolare,
indomabile, sull’orlo di una rivolta, in cui una pace forzata è seguita a un
evento degno di una piccola apocalisse, quello che viene chiamato, appunto, il
Disastro. I protagonisti sono, al tempo stesso, sopravvissuti e figli di tale
tragedia che ha decimato la popolazione mondiale, ma cosa c’entrerà il loro
destino con questo strano e inspiegabile cataclisma?
Lo stile di scrittura è diretto, poco
ricco di descrizioni o introspezione, ma si narra soprattutto tramite i
dialoghi dei protagonisti. Essi si delineano molto lentamente, e solo quando il
caso (o meglio, il destino) li riunirà, si riuscirà a comprendere meglio ogni
personaggio e il suo scopo nella storia.
Nonostante i continui salti
temporanei mi abbiano un po’ distratto e confuso, l’idea di base della storia è
bella e avvincente, e il romanzo è anche riuscito in qualche modo a stupirmi
nelle rivelazioni sul finale. Nonostante ciò, questo libro sembra quasi un
prologo per una storia più complessa, come se fosse la preparazione a qualcosa
che deve ancora avvenire: nonostante la storia entri nel vivo, specie negli
ultimi capitoli, certi avvenimenti e intenzioni dei protagonisti rimangono
oscure e quasi troncate. Ciò mi fa ben sperare nella possibile presenza di un
sequel.
La sensazione finale che lascia il
libro è, infatti, quella di voler sapere di più, di voler vedere cosa succederà
ora ai protagonisti, cosa il loro destino ha ancora in serbo per loro.
È un romanzo particolare, non banale,
e molto originale, che consiglio soprattutto a chi ama, come me, le storie di
supereroi e superpoteri, ma anche di distopici e fantascientifici.
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