Salve lettori! Era da tanto che non portavo sul blog un
articolo della rubrica “Parlando di film”: sarà che, ultimamente, non ne ho
visti molto e ho trascurato un po’ il blog. Mea culpa. Ma, finalmente, domenica
scorsa sono andata al cinema a vedere Wonder Woman. Non potevo certamente
perdermelo.
Nell’universo dei cinecomics, le donne sono state sempre un
po’ messe da parte. Finora ben poche supereroine sono riuscite a guadagnarsi
una serie tv tutta loro (tra cui Peggy Carter, la cui serie è stata, purtroppo,
cancellata, e quella gran bellezza che è Jessica Jones). Ma nel mondo DC per quanto riguarda le serie tv, Supergirl è
riuscita a farsi strada tra i maschioni come Arrow e Flash, considerando anche
l’importanza di Sarah Lance nel gruppo di supereroi bistrattati di Legends of
Tomorrow. Insomma, un po’ di femminilità non ci fa mica male.
Dopo Batman vs. Superman e Suicide Squad, sfidavo chiunque a
nutrire grandi aspettative nei confronti di un film DC. Ma Wonder Woman mi ha
di certo sorpreso: è sicuramente uno dei cinecomics più belli che abbia mai
visto, considerando che riprende le vicende e la storia di un solo personaggio.
Che di certo aveva molto da dirci.
La trama, in realtà, è molto semplice, e non starò qui a
raccontarvela, specie perché non voglio fare spoilers gratuiti.
La prima parte del film racconta approssimativamente dell’infanzia
e dell’adolescenza di Diana, custodita gelosamente dalla madre in un posto
senza tempo, incontaminato dalla presenza umana. Ma Diana crescerà sentendo
dentro di sé il bisogno impellente di fare di più, di essere qualcosa di più.
Sarà quando il “mondo esterno” irromperà nel suo piccolo universo, che Diana
deciderà davvero di prendere in mano la sua vita, di abbandonare la vita sicura
che ha avuto finora, e di correre verso l’ignoto e verso il suo vero nemico, il
nemico di tutto il suo popolo.
In compagnia di una valida guida, e successivamente, di una
piccola combriccola, Diana imparerà che il mondo degli umani non è quello che
pensava, che il loro cuore è diverso da come lo immaginava, e che la presenza
degli dei ha significati particolari. Assaggerà tutte le emozioni e le
sensazioni umane, come il dolore e in esso troverà la forza per crescere ed
essere davvero se stessa.
Dal mio racconto molto simbolico e riduttivo, si deduce che
il film segue uno schema molto semplice, ma non privo di momenti divertenti e
leggeri; momenti appassionanti ed emozionanti; momenti di azione pura, dove le
schitarrate della colonna sonora del film fanno ribollire il sangue nelle vene.
Si tratta di un film che parla delle “origini” di un eroe non
convenzionale: non solo per la sua provenienza, ma anche perché si tratta di
una donna in un mondo che non ne riconosce ancora il valore, ed era ovvio che
avrebbero utilizzato il tema del femminismo, della discriminazione sessuale per
dare più spessore a un personaggio che ha numerose sfaccettature. Diana,
infatti, sa essere dolce, ed è spesso ingenua nella sua poca conoscenza del
mondo reale, ma è anche forte, possente e spietata quando scopre quanto possa
far male l’ingiustizia e l’impotenza.
Nella sua semplicità e genuinità, questo film rappresenta un
ottimo punto d’inizio per un eroe che merita davvero tanto, e le cui prime
comparse nel film Batman vs. Superman non avevano dato giustizia. Spero che
uscirà presto un secondo capitolo della sua saga, e che sia curato com’è stato
curato questo primo suo film!
E voi avete visto questo film? Vi è piaciuto? Lasciate un
commento per farmi sapere le vostre opinioni!
A presto!
A presto!
Nessun commento:
Posta un commento