venerdì 8 luglio 2016

Recensione di Apocalypse Nerd di Roberto Gerilli

Titolo: Apocalypse Nerd
Autore: Roberto Gerilli
Genere: Horror
Casa Editrice: Plesio Editore
Salve a tutti, lettori! Oggi, finalmente, dopo un po' di tempo (non sto avendo tempo di fare altro che non sia studiare per un esame tostissimo. Leggo poco e soprattutto di notte), riesco a pubblicare una bella recensione! Sono contenta che sia stata davvero una lettura bella e sorprendente!
L'idea è originale: un romanzo a puntate, di genere horror, ma anche “nerd” (come dice anche il titolo). Si tratta di Apocalypse Nerd di Roberto Gerilli, edito da Plesio Editore, e composto da quattro parti: la prima potete scaricarla gratis da Amazon a questo link, così da “provare” la lettura. Cosa che vi consiglio vivamente se vi piacciono i supereroi (ma anche gli antieroi) e se siete anche un pizzichino nerd come me, immersi in mondi fantastici, dalle influenze nipponiche o fumettistiche e fan di varie serie tv.

Ero un po' incerta all'inizio sull'idea del romanzo a puntate, ma devo dire che questa scelta aggiunge quel tocco in più di attesa e suspance che non guasta mai.
Gli ebook mi sono stati inviati dalla casa editrice (che ringrazio molto), e così ho avuto modo di leggerli “uno dopo l'altro”, e mi hanno preso davvero molto, più di quanto pensassi.
La storia si svolge attorno a quattro ragazzi, due donne e due uomini, che si trovano coinvolti in una grande avventura sotto la guida di un personaggio molto particolare che chiameremo “il vecchio”. Ma i risvolti della vicenda avranno tutt'altro esito rispetto a quello sperato. Ricordiamoci che parliamo di una storia dalle tinte horror, quindi non fatevi prendere dal lato fumettistico come ho fatto io all'inizio!
Il romanzo è scritto benissimo, Roberto Gerilli ha una buona padronanza della scrittura che risulta scorrevole e piacevole. Ho apprezzato tantissimo i riferimenti nerd, ovviamente: per una “fangirl” come me, ritrovare così tante citazioni e riferimenti delle cose che più amo, tra libri, fumetti Marvel e DC, ma anche manga e mondo giapponese, è stato un vero piacere. Non ci sono molti romanzi del genere, purtroppo!
Prendendo in prestito una immagine (modificata) dei Runaways della Marvel, ecco come mi immagino, più o meno, i personaggi di questa storia
La storia non procede in maniera lineare, ma è scritta in modo che il lettore scopra rispettivamente ciò che è successo nel passato e nel presene a poco a poco, venendo a comprendere molte cose durante la lettura: presente e passato convogliano, così, nel punto cruciale senza rovinare al lettore la “sorpresa”.
L'altro aspetti che ho apprezzato molto è stato l'approfondimento dei personaggi. Non è facile, in una storia relativamente breve, dare un senso ben integrato dei personaggi. Ma, nonostante alcuni loro aspetti non siano stati esplorati fino in fondo, i personaggi risultano veri e palpabili. Il mio preferito è sicuramente “il vecchio”, un personaggio dalle caratteristiche non originali di per sé, ma reso bene dal suo ruolo “sdoppiato” che lo rende un ottimo intermediario tra la storia e i suoi protagonisti e il lettore.
Va bene! Dopo questa prima parte della recensione molto libera da spoiler, volevo scrivere qualche riga più specifica sulla storia e sui personaggi. Quindi non leggete, se non avete letto la storia!
SPOILER ALERT
Bene, ora che siamo rimasti pochi intimi, vorrei veramente esprimere la mia ammirazione per l'idea del personaggio del “vecchio”, maestro dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse scelti per salvare (o no?) l'umanità: l'idea che mi ha davvero colpita è stata quella di rendere un Disturbo di Personalità Multipla (sì, perché è questa la sua patologia, e da brava dottoressa in Scienze e tecniche psicologiche dovevo notarlo) come un espediente per poter creare una doppia personalità del personaggio, di cui una “narra” ed è consapevole della presenza del lettore. L'ho trovata un'idea fantastica, che essenzialmente funziona.
Non fosse stato un horror, probabilmente starebbe stato più simili a Kick Ass
Poi vorrei spendere qualche parolina per i quattro protagonisti:
- Giulia è la classica paladina del bene, nonostante il suo macabro potere la costringa a trasformarsi in qualcosa di indubbiamente inquietante. Mi è piaciuta molto, anche se forse è troppo impulsiva e irruenta.
- Ryan è stato un altro personaggio che, tutto sommato, mi è piaciuto. È l'unico, a parte Giulia, che mantiene la sua umanità anche se sbaglia a farsi trasportare dagli altri due e a lasciare che facciano qualcosa di così crudele come eliminare uno di loro. Mi è dispiaciuto della sua morte, in fondo al cuoricino speravo che in realtà Ryan fosse interessato a Giulia, invece che alla giapponese. Ma poi mi sono ricordata che stavo leggendo un romanzo horror.
- Yumiko è stato il personaggio più controverso, a parer mio. Lei si è da subito collocata in una posizione precaria tra ragione e crudeltà e non sono mai stata sicura che mi piacesse davvero. Nonostante amassi il suo stile e il suo modo di chiamare le persone, ho subito subodorato la sua ossessione per Ryan, predicendo che l'avrebbe portata a fare qualche stupidaggine. Nonostante ciò, non riesco a capire come possa essere arrivata al punto di voler uccidere una sua amica solo perché Samuel (che non era neanche il suo interesse amoroso) l'aveva detto. Posso spiegarmi, in parte, il suo atteggiamento sul momento dell'aggressione a Giulia: Samuel, che aveva il potere della pace e della guerra (che ha sempre usato in modo pessimo, a parer mio) deve aver influenzato la sua mente in modo bellicoso. Ma poi lei è rimasta sulle sue opinioni, non si è mai pentita come Ryan. Quindi, forse per giustificare quello che aveva fatto, si era ormai convinta che Samuel avesse ragione e quindi di aver fatto la cosa giusta. Ovviamente questo personaggio mi ha, in qualche modo, deluso (non dal punto di vista narrativo, ma dal punto di vista della moralità e dei valori del personaggio stesso).
- Samuel: e giungiamo a lui. Lui è davvero un mistero, ma ho parecchie teorie. Forse, se proprio devo avanzare una minuscola critica all'opera, devo sottolineare che i personaggi “cambiano” troppo velocemente. È vero, il potere è qualcosa che ti cambia (oltre a essere una grande responsabilità [cit.]), ma a parer mio questi personaggi, soprattutto Samuel e Yumiko, ci hanno messo troppo poco a passare dall'essere “giovani eroi in cerca di se stessi” a essere “assassini pronti a tutto per svolgere la loro missione”. Non ho colto il punto di rottura. Che Giulia fosse testarda si è capito, ma lei aveva profonde ragioni di stampo etico e morale. Mentre Samuel, da taciturno e calmo ragazzino, è passato a essere aggressivo e impuntato sull'ossessione di portare a termine la loro missione in modo troppo repentino. Siamo parlando di ragazzi, e ci sarebbe anche da chiedersi perché loro dovessero subito prendersi carico di questa missione di salvare il mondo tramite un sacrificio “accettabile” in modo così spassionato. Cosa c'era sotto?
Ecco, avrei voluto vedere meglio questo. Samuel è un ragazzo ferito da ciò che gli è successo, ma avrei voluto saperne di più di questa sua ferita che l'ha portato a voler uccidere una ragazza, che era pure invaghita di lui e non gli avrebbe mai fatto del male. Posso anche ipotizzare che questo ragazzo “non stesse molto bene con la testa”, cosa che mi riesce molto facilmente, come potete ben capire. Ok, era uno psicopatico. Per me potrebbe essere una spiegazione più che accettabile!

Per il resto, il romanzo è davvero ben curato dal punto di vista narrativo, e le scelte di cambio tra passato e presente sono ben organizzate. Mi ha lasciato un po' sconvolta la capacità, che sembra prescindere abbastanza dai loro espliciti poteri, dei Cavalieri dell'Apocalisse, di poter invocare strane armature e robot alla Gundam, ma mi va bene così. Non sarebbe stato abbastanza nerd senza.


Bene, anche questa recensione giunge al termine (troppo lunga? Non lamentatevi sempre!). Alla prossima!

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