Recensione di L'amico ritrovato di Fred Uhlman

Titolo: L'amico ritrovato

Autore: Fred Uhlman

"I giovani tra i sedici e i diciotto anni uniscono in sé un'innocenza soffusa di ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata. Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita."

 

Salve lettori, eccoci a una nuova recensione. Stavolta vi parlerò di L'amico ritrovato di Fred Uhlman, un libricino piccolo che sembra tanto innocuo, ma che in realtà mi ha fatta piangere come una bambina.

Più che un romanzo può essere considerato come una novella: sulla guerra, sul razzismo ai tempi di Hitler, ma, soprattutto, sull'amicizia.

Perché ciò che emerge più prepotentemente da questa lettura è la fantastica concezione di amicizia che il protagonista professa: piena, leale, senza tempo.

Ed è quel tipo di amicizia che lega il protagonista Hans, un ragazzo ebreo, a Konradin, rampollo di una illustre famiglia che sostiene il regime. Entrambi vivono a Stoccarda e nel 1932 inizia la loro amicizia. Entrambi i ragazzini sono molto particolari, e il legame che si forma tra loro è speciale, caratterizzato da lealtà, affiatamento, confidenza e affetto.

Le circostanze metteranno a dura prova la loro amicizia, che da semplice e quotidiano legame tra due ragazzi diventerà qualcosa di diverso, di più significativo. L'epilogo, infine, darà un senso a tutto il racconto e commuoverà anche i cuori più impietriti.

Devo ammettere che questo breve racconto mi ha emozionato, mi ha ispirato nuovi pensieri e speranze sull'amicizia: legame spesso sottovalutato, dato per scontato, ma anche bistrattato e deriso.

Io, invece, l'ho trovato, in questo contesto, come qualcosa di significativo, portatore di speranza.

Lettura che consiglio vivamente a tutti quanti: vi porterà via davvero poco tempo, ma vi riempirà il cuore di consapevolezza.