venerdì 17 aprile 2015

Fear

Quando ero piccola, ero terrorizzata dal buio e dalla notte: per me, dover passare anche pochi minuti, sola, di notte, nel mio letto, quando non riuscivo a dormire, era qualcosa di più di un incubo.
Subito si materializzavano nella mia testa visioni mostruose, un’ombra diveniva una mano allungata verso di me, un soffio di vento diveniva un respiro fatale, un brivido il tocco gelido di dita invisibili.
E allora tiravo le coperte fin sotto agli occhi e li tenevo stretti stretti ascoltando attentamente ogni fruscio, ogni minimo rumore.
Quanto ero facilmente impressionabile!

Quando poi correvo tra le braccia di mia madre le chiedevo come facesse a non avere paura, cosa la assicurasse che di notte, nel buio, non accadessero cose orribili, non si rivelassero mostri, fantasmi, assassini e quant’altro.
Nell’immaginario di una bambina molte cose sono possibili: babbo natale esiste, le fatine sono piccole e brillanti, i giocattoli sono vivi ma non si fanno vedere dai loro proprietari mentre si muovono.
Perché, allora, non si dovrebbe credere ai mostri o ai fantasmi?
E allora mia madre mi diceva semplicemente che, se roba simile fosse esistita, l’avremmo già vista altre volte. E che di notte in notte sarebbe comparsa e ci avrebbe fatto del male.
Ma se non era comparsa fino ad allora, forse non voleva proprio dire che non esisteva?
E’ un ragionamento molto semplice, e magari anche poco soddisfacente.
Ma per una bambina di 7 anni era più che sufficiente.

Chissà quante altre notti insonni mi ha risparmiato questa semplice e piccola consolazione…

Sabrina

Nessun commento:

Posta un commento