giovedì 2 maggio 2019

Segnalazione: i libri di Francesca A. Vanni


Salve lettori!
Ripresi dal periodo molto "vacanziero"? Oggi vi porto sul blog la segnalazione dei romanzi di Francesca A. Vanni. Spaziano tra vari generi e gusti, ma sono tutti molto interessanti e con copertine particolari! Date un'occhiata!

TITOLO: Solo un uomo
AUTRICE: Francesca A. Vanni
GENERE: Storico introspettivo
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Sembra un giorno come tanti altri, sul monte del Golgota.
Tre croci si stagliano contro il cielo scuro e ad una di esse è inchiodato un uomo di nome Yeshua che tutti chiamano il Re dei Giudei, il figlio di Yahweh.
In questo breve romanzo, Francesca A. Vanni ci mostra la sua personale visione della passione di Cristo, mettendo nero su bianco quelli che forse sono stati i pensieri del Messia con sensibilità e una grande capacità introspettiva.

ESTRATTO
Il dolore scivola via, così come il tempo.
Scivolano allo stesso modo le gocce di sangue e sudore che colano lungo questo mio corpo martoriato e ridotto allo stremo, prima di cadere a terra come minuscole stille che si disperdono nella polvere.
Quanto tempo è trascorso?
Non lo so.
Tutto scontorna, il cielo si sta lentamente oscurando.
Non sono certo neppure di questo.
Forse sono questi miei occhi stanchi che non riescono a catturare la luce del giorno.
Ogni istante che passa perdo sempre più il contatto con la realtà.
Mi chiedo se appartiene a me questa carne lacerata dalla frusta, trapassata dalle spine e dai chiodi, tormentata dal ruvido contatto con il legno della croce che la trattiene come una madre crudele che non vuol lasciare andare il proprio figlio.
Soffro?
Sì, credo di sì dal momento che non sono più certo di niente.
Ho perso tutto, anche me stesso.



TITOLO: Nel tuo nome
AUTRICE: Francesca A. Vanni
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
-Tu...-
Antinoo gemette, coprendo il suono della sua voce.
Avvertì il sapore metallico del sangue in bocca e la vista gli si appannò.
-La tua sarà una morte rapida, te lo prometto.- disse Quinto girando la lama nella ferita, prima di aggiungere –Mi dispiace tanto, ragazzo mio, ma ciò che ho fatto è solo lavoro. Non ho niente contro di te. Questa notte non mi ha regalato alcuna gioia.-
Lo guardò in viso, cercando di capire se avesse compreso il senso delle sue parole.
Ciò che vide lo atterrì.

Cos’è successo quella notte lungo le rive del Nilo?
Quale sorte riserverà il destino al giovane Antinoo, il bellissimo amante dell’Imperatore Adriano?
Fra le pagine del suo nuovo romanzo Francesca A. Vanni costruisce una storia dentro la Storia, immaginando “cosa sarebbe successo se...” in un avvincente susseguirsi di eventi che terranno il lettore con il fiato sospeso.

ESTRATTO
Sicut umbra dies nostri. 
(proverbio latino) 

Bitinia. 
Eccomi a casa, pensò Adriano. 
Davanti ai suoi occhi si stendeva languida la mitologica terra situata al confine fra la Grecia e le province più orientali del vasto Impero nato dal sangue che i romani avevano valorosamente versato decenni prima della sua ascesa al potere. 
La Bitinia era una terra le cui origini risalivano al tempo lontano e dorato delle capricciose divinità. 
C’era chi diceva che fosse stata conquista da Bisoyo, il valoroso figlio del dio Ares e di una vergine di nome Seta, altri invece ne attribuivano le origini a Bitino, uno dei tanti eroi generati dai frementi lombi di Zeus. 
Tutto ciò che Adriano poteva affermare con sicurezza era che la perfezione del Fato trovava la sua più completa espressione in quel lenzuolo di terra lambito dalla distesa infinita del mare che, insieme al paziente lavoro del vento e al lento scorrere dei fiumi, ne aveva plasmato i contorni a volte dolci e a volte aspri, accarezzati dai raggi del sole che come un artista capriccioso giocava a disegnare incantevoli labirinti di luci e ombre lungo i declivi dei colli e poi giù a correre fra le ampie valli fino a toccare i profili rocciosi delle montagne, ricoperte lungo i fianchi dalla fitta vegetazione e imbiancate sulle cime dalle nevi perenni, che si ergevano maestose e imponenti in lontananza stagliandosi come giganti silenziosi contro l’azzurro limpido del cielo estivo. 
Adriano socchiuse gli occhi e respirò a fondo le essenze trasportate dalla fresca e lieve brezza che accarezzava la sua figura, un profumo intenso di resina e fiori che aveva imparato ad associare a quel luogo di infinita bellezza.  
E di fiori colorati facevano bella mostra le dolci colline che in quel momento Adriano stava attraversando a cavallo assieme alla sua scorta. Quei colli sembravano ai suoi occhi delle matrone intente a sfoggiare elaborate acconciature e splendenti gioielli. 
Erano diretti alla volta di Claudiopoli, la città che un tempo veniva chiamata Bitinio, almeno fino al giorno in cui l’Imperatore Claudio aveva deciso di cambiarle nome per autocelebrare il suo potere, un’usanza molto in voga fra gli Imperatori che si era tramandata di dinastia in dinastia. 
Adriano lasciò di nuovo spaziare lo sguardo lungo i clivi: gialli asfodeli, gladioli rosa e viola e azzurri muscari si rincorrevano silenziosi fra il verde dell’erba, creando una mescolanza di colori vivaci degni di essere immortalati dalle mani dei migliori artisti dell’Urbe. 
Anche quella era la Bitinia, l’ultima provincia della Grecia, un luogo che Adriano amava ricordare e spesso aveva rievocato nella sua mente durante gli anni dell’assenza. 
Quanto tempo era trascorso, pensò malinconico, dall’ultima volta che il suo sguardo si era posato su quello spettacolo di commovente bellezza e sulle acque del lago Ascanio che stava costeggiando in quel preciso istante, una superficie d’acqua così chiara e limpida da trasformare il cielo in un novello Narciso desideroso di specchiarvisi. 
Tanto, troppo tempo, considerò. 


TITOLO: 1 2 3 Halloween vien da te
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Narrativa per Ragazzi, Fiabe
CASA EDITRICE: StreetLib SelfPublishing

TRAMA
Questa è un’opera dedicata a grandi e piccini, che vuole rendere la festività di Halloween un momento allegro da condividere in famiglia, in compagnia di simpatiche e terrificanti storie, leggende e filastrocche degne della notte più “brividosa” dell’anno!

ESTRATTO
Halloween, la notte della vigilia di Ognissanti, ha origini pagane che affondano le loro radici nell’antica tradizione celtica e in particolare alla festa di Samhain, celebrata il primo giorno di novembre, che segnava il passaggio dalla stagione calda alla stagione più fredda.
Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve che significa “la notte di tutti i Santi”.  
La notte della vigilia di Ognissanti era consuetudine spaventare le anime diaboliche dei defunti con enormi fuochi che venivano appiccati sulle cime delle colline, di modo che non disturbassero il ritorno a casa delle mandrie dai pascoli estivi.
In realtà era un rito propiziatorio, che favoriva la rinascita della terra prima dell’inverno e delle nuove semine.
Nei secoli successivi il primo Medioevo prese tuttavia sopravvento l’aspetto più esoterico e sinistro di questa celebrazione.
Con l’avvento del Cristianesimo e la canonizzazione della festa, congiunta alla celebrazione dei Morti che si tiene il 2 novembre, si iniziò a credere che nella notte di Ognissanti sarebbero davvero tornate sulla Terra le anime dei morti e così la festa dell’autunno si trasformò nel festival delle streghe, dei diavoli e dei fantasmi.
Gli irlandesi aggiunsero così a quello del fuoco un altro rito: svuotare una grande rapa e incidere sulla superficie il volto di un demone per poi illuminarla dall’interno con una candela prima di porla sull’uscio a protezione delle proprie abitazioni.
Verso la metà del diciannovesimo secolo, l’Irlanda fu investita da una terribile carestia: in quel periodo, per sfuggire alla povertà, molte persone decisero di abbandonare l’isola e di tentar fortuna negli Stati Uniti dove crearono una forte comunità nella quale venivano mantenute vive le tradizioni e i costumi della loro patria.
Fu così che questa usanza prese piede anche nel continente americano, dove la rapa fu sostituita con una zucca: la festa subì una forte commercializzazione e grazie all’avvento dei libri e della televisione è stata esportata in tutto il mondo perdendo il suo senso sacro e trasformandosi in un’allegra festività molto simile al Carnevale ma con un aspetto più spettrale.



TITOLO: I racconti di Rudolph la renna
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Narrativa per ragazzi
CASA EDITRICE: StreetLib SelfPublishing

TRAMA
Natale è forse la festa più nota nel mondo, da celebrare in compagnia delle persone amate e degli amici più cari.

Quest’opera, adatta a bambini, ragazzi e lettori di tutte le età, si propone di rendere questa festività ancora più piacevole arricchendola con una raccolta di fiabe, filastrocche e leggende appartenenti alla tradizione ma anche con tanti racconti divertenti che scaldano il cuore.
Lasciatevi illuminare dalle candele di Santa Lucia, scoprite la leggenda di Babbo Natale e della renna Rudolph e dopo aver festeggiato il nuovo anno non dimenticatevi di appendere le calze sul vostro camino per aspettare l’arrivo della Befana!


ESTRATTO
Natale è la principale festività dell’anno ed è costituito, oltre che dal 25 dicembre, da una serie di giorni festivi che partendo dal solstizio d’inverno arrivano fino all’Epifania (o Natale ortodosso) che cade il 6 gennaio.
Sono tutte feste che nella tradizione popolare erano legate alla chiusura di un ciclo stagionale, quello dell’anno vecchio, e all’apertura del nuovo ciclo ovvero l’anno nuovo.
La festa religiosa appartiene all’anno liturgico cristiano, in cui si ricorda la nascita di Gesù Cristo, che nella Cristianità occidentale cade il 25 dicembre mentre nella Cristianità orientale viene, come sopra citato, celebrato il 6 gennaio.
La tradizione cristiana a dire il vero non è originale ma si intreccia con quella popolare e soprattutto contadina, perché molte altre civiltà precristiane in questo periodo festeggiavano celebrazioni legate all’agricoltura o ad importanti divinità.
Nell’antica Roma dal 17 al 24 dicembre si festeggiavano i Saturnalia, feste in onore di Saturno che oltre a governare il tempo era anche il dio dell’agricoltura: in questo periodo si scambiavano i doni e si tenevano sontuosi banchetti.
Tra i Celti invece si festeggiava il solstizio d’inverno, mentre in Oriente si festeggiava la nascita del dio Mitra, in Egitto si celebravano i natali di Horus e in Grecia si aprivano i culti dedicati ad Apollo.
Nel 274 d.C. l’Imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si festeggiasse il dio Sole, Elios.
I paesi del nord, dove vivevano i vichinghi, associavano invece questo periodo dell’anno al culto del dio Odino, padre degli dèi nordici, e in suo onore celebravano feste, giochi e danze.
Ecco perché di fatto, a prescindere dalla tradizione cristiana, il Natale si può considerare una festa mondiale che coinvolge chiunque, credente o non credente, in nome dell’amore, della famiglia e della pace universale.


TITOLO: La mia fuga da Facebook
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Saggistica
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
“Il Web e i social network sono nati come spazio libero (libero, davvero: forse il primo nella storia davvero libero). Poi, non so quando, non so come, sono diventati terreno di biada del peggiore e più barbaro e più violento fascismo verbale (e non solo) .
Un giorno i nostri figli verranno a chiederci dove eravamo mentre un posto nato libero stava diventando il pascolo preferito dei fasci.
E quel giorno faremmo bene a dirgli che eravamo dalla parte giusta, ossia da un’altra.”
(Luciana Grosso)

Facebook è il social media più famoso nel mondo.
Ma cosa si cela realmente dietro al “magico mondo” di Facebook?
È tutto rose e fiori oppure si sta espandendo nel mondo del web(e anche fuori da esso) un silenzioso cancro che prima o poi ucciderà la nostra società?
In questo saggio Francesca A. Vanni cerca di indagare a fondo nella questione, tentando di spiegare perché è meglio andare controcorrente e non far parte del mondo di Facebook.

ESTRATTO
Già nel 2005 la ricercatrice Susan Greenfield sosteneva che Facebook rendeva gli utenti dei veri “zombie cognitivi” poiché, sovraccaricandoli di informazioni, generava nei loro cervelli una sorta di malsana dipendenza non dissimile dalla dipendenza di endorfine e dopamine che sfociava poi nel circolo vizioso della sindrome da affaticamento informativo.
Per farla breve: fintanto che un utente è connesso a Facebook, si sente come se fosse al centro del mondo e si lascia trascinare dalla miriade di informazioni che il social media gli propina senza riuscire sul serio ad assorbire l’intero carico di notizie e aggiornamenti ricevuti (e di conseguenza discernere in modo corretto).
Tuttavia una volta disconnesso l’utente sviluppa una vera e propria crisi di astinenza con tutti i sintomi sopra descritti e con altri ancora più pericolosi come per esempio il lurking, cioè l’abbandono delle attività quotidiane (lavorative, sociali, familiari...) per attuare un costante e ossessivo controllo delle attività sul social media.
Non stupisce quindi se negli ultimi anni un numero sempre più crescente di utenti decide di prendersi una pausa da Facebook, pausa che spesso sfocia in un abbandono totale del social media.



TITOLO: Darth Vader e Io
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Saggistica
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...
Benvenuti nel fantastico e inimitabile universo di Star Wars, una delle saghe più amate del mondo!
In questo saggio Francesca A. Vanni vi accompagnerà a scoprire il vasto mondo creato dalla mente geniale di George Lucas, esplorando l’universo di Star Wars in un modo divertente e inaspettato.
Il libro analizza in modo approfondito la storia della saga, i personaggi più famosi, le tecnologie, i pianeti e gli aspetti più peculiari del mondo lucasiano, per concludere con un capitolo tutto speciale che stupirà i lettori.
“Darth Vader e io” è un’opera sorprendente che tutti gli appassionati, ma anche i nuovi seguaci di Star Wars, non possono lasciarsi sfuggire.

ESTRATTO
Che cosa ha reso Star Wars qualcosa di veramente speciale?
Cosa ne ha fatto un mito?
La risposta può sembrare banale, forse semplicistica, eppure rispecchia la verità.
Star Wars è eccezionale perché racconta temi normali.
È una favola vera, un racconto del reale abilmente travestito da finzione.
Se destrutturiamo le pellicole dai loro eventi “fuori dalla norma”, come ad esempio le guerre galattiche combattute a bordo di astronavi che sfrecciano nel cielo oppure i duelli con spade laser, ci si rende conto che gli argomenti trattati in Star Wars riguardano tutti noi e sono la famiglia, l’amicizia, il coraggio, la paura, la verità, il dolore, la vendetta, l’amore, il tradimento e infine la ricerca di se stessi.


TITOLO: Le voci delle donne
AUTORE: Francesca A. Vanni e Ofelia Deville
GENERE: Narrativa
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Sara, Latisha, Irina, Minako, Nancy...
Donne diverse che vivono vite diverse e che, tuttavia, condividono la stessa insopportabile croce.
Sono infatti vittime di violenza, sono persone a cui è stato strappato tutto: la dignità, l’amore, la felicità, l’autostima e spesso anche la vita.
“Le voci delle donne” è un libro scritto a due mani da Francesca A. Vanni e Ofelia Deville, che nasce con l’intento di denunciare il devastante fenomeno della violenza contro le donne che viene perpetrato ogni giorno in tutto il mondo.
È un grido di denuncia, che toccherà il cuore dei lettori.”

ESTRATTO
Alla fine accadde.
Non fu affatto una sorpresa ma una di quelle cose preannunciate, come quando da bambini si mangiano troppe ciliegie e si finisce con il fare una bella indigestione.
Anche Sara, in quell’anonima e nuvolosa domenica mattina di fine settembre, aveva fatto la sua bella indigestione.
Non di ciliegie, si intende, bensì di botte.
Le erano piovute addosso tutte insieme, da ogni parte, improvvise come una sottile e fresca pioggia estiva ma più dolorose di certi chicchi di grandine che a volte ti piovono in testa all’improvviso.
Tutte quelle percosse avevano finito con lo stordirla talmente tanto da non riuscire più a farla gridare, a farla implorare di smettere.
Un implorare inutile, ad ogni modo, poiché quando Daniele si arrabbiava con lei niente e nessuno riusciva a calmarlo fino a quando non si era completamente sfogato.
O fino a quando non aveva liberato i suoi demoni, come era solito dire lui.
Proprio nessuno, nemmeno la Madonnina d’oro del Duomo che vegliava silenziosa sull’uggiosa Milano, poteva fermarlo.
La Madonnina che Sara pregava tutti i giorni affinché facesse cambiare il suo Daniele in meglio, e che tuttavia non esaudiva mai il suo desiderio.
Quel giorno, per esempio, Daniele si era arrabbiato per il caffè.
Sara era spesso sbadata, o imbranata com’era solito ricordarle lui prima di allungarle una sberla o un pugno, e a volte capitava che nel versare il caffè nelle tazzine facesse cadere qualche goccia sul candido piano di lavoro della cucina.
Niente che di solito un rapido colpo di spugna non ripuliva immediatamente, prima che Daniele se ne potesse accorgere.
Ma quella mattina Sara doveva aver fatto cadere più di una goccia o due di caffè.
Forse aveva goffamente rovesciato l’intero contenuto della caffettiera sul piano di lavoro.
Sì, doveva essere andata così.
Altrimenti non si spiegava come mai Daniele l’avesse colpita prima con un pugno in faccia e poi avesse continuato a infierire su di lei chiamandola sporca puttana, troia di merda, lurida vacca, bastarda schifosa.

L’AUTRICE
Francesca A. Vanni è lo pseudonimo di Marta B. nata in provincia di Milano nel 1984.
Laureata in Scienze della Formazione ha impiegato gran parte del suo tempo nello studio della Storia, in particolar modo quella relativa all’antica Roma, e della Cinematografia soprattutto nell’ambito della fantascienza.
A una delle sue più grandi passioni, la saga di Star Wars, ha dedicato la Tesi di Laurea Triennale “Dal cinema alla realtà: l’inarrestabile evoluzione della tecnologia nella saga di Star Wars.” (anno 2006).
All’attività della scrittura affianca anche quella delle traduzioni.

CONTATTI
Sito internet: www.francescaavanniautrice.it

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