Titolo: Milk and honey
Autrice: Rupi Kaur
Genere: raccolta di poesie
Salve lettori! Oggi voglio proporvi la recensione della
raccolta di poesie Milk and honey di Rupi Kaur. Ma prima volevo fare alcune
premesse. Innanzitutto, non sono affatto una persona da poesia. Non che non mi
piacciano ma, semplicemente, non sento la necessità di leggerne molte. Nonostante
ciò, per quanto riguarda questa raccolta, mi sono molto incuriosita a causa
della grande fama e successo che ha avuto e ho voluto, così, dargli una
possibilità.
Non avevo alcuna aspettativa, ma devo dire che, tutto sommato,
sono rimasta molto sorpresa da quanto le poesie di questa giovane poetessa
indiana mi abbiano colpito.
Sono poesie molto dirette, poco arzigogolate e molto semplici.
Non ci sono rime, non c’è nulla di criptico, nessun messaggio nascosto solo a
chi è pronto a coglierlo, anzi. Penso che proprio l’essere diretta e schietta,
a volte quasi nell’intento di stupire, sconvolgere, lasciare esterrefatti,
abbia fatto la differenza per questa poetessa, che tocca subito l’animo senza
bisogno di intermediari, di doppi pensieri. Senza bisogno di una seconda
lettura.
Questa semplicità genuina è sicuramente la chiave del
successo di queste poesie, e devo dire che nemmeno io sono stata immune al loro
fascino. Ho letto il volumetto intero in due serate, velocissima. Ne volevo
sapere di più, perché ogni poesia, con spesso annesso un disegnino molto
impressionistico, lascia in qualche modo sospesi su una dura verità e un
sentimento travolgente.
Le tematiche trattate dalla poetessa sono quelle che più
riguardano le donne, ma anche l’umanità in generale: l’amore, la perdita, la
guarigione e l’essere donna.
Nonostante ciò non sono comunque completamente conquistata. È
stata una bella lettura, ma non posso dire di aver apprezzato tutte le
sfaccettature dell’opera.
La cosa che mi ha più confuso è stata una certa incoerenza
che ho notato tra alcuni messaggi delle poesie e altri: mentre, infatti, alcune sono
delicate e predicano la gentilezza, il rispetto, specie della donna e di quegli
aspetti della vita personale e sessuale che sono più cari. Altre poesie, invece,
utilizzando un linguaggio più grezzo e a tratti fastidioso, sembrano mettere in
discussione quanto detto e predicare una sorta di sfacciataggine e
indelicatezza.
Ci sta che, magari, la poetessa abbia voluto dispiegare
meglio due facce di una stessa medaglia che è la donna, ma, secondo me, il
messaggio non è così immediato e, comunque, a me non è piaciuta questa
discrepanza che ho percepito tra i vari componimenti.
Rimane comunque una raccolta piacevole da leggere, che
trasmette qualcosa ma che, forse, è anche troppo semplicistica per competere
con raccolte di poesia più “impegnata”.
Voi l’avete letta? Che ne pensate?
Per il momento vi saluto, al prossimo articolo!
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