mercoledì 4 aprile 2018

Recensione di Milk and honey di Rupi Kaur

Titolo: Milk and honey
Autrice: Rupi Kaur
Genere: raccolta di poesie

Salve lettori! Oggi voglio proporvi la recensione della raccolta di poesie Milk and honey di Rupi Kaur. Ma prima volevo fare alcune premesse. Innanzitutto, non sono affatto una persona da poesia. Non che non mi piacciano ma, semplicemente, non sento la necessità di leggerne molte. Nonostante ciò, per quanto riguarda questa raccolta, mi sono molto incuriosita a causa della grande fama e successo che ha avuto e ho voluto, così, dargli una possibilità. 
Non avevo alcuna aspettativa, ma devo dire che, tutto sommato, sono rimasta molto sorpresa da quanto le poesie di questa giovane poetessa indiana mi abbiano colpito.
Sono poesie molto dirette, poco arzigogolate e molto semplici. Non ci sono rime, non c’è nulla di criptico, nessun messaggio nascosto solo a chi è pronto a coglierlo, anzi. Penso che proprio l’essere diretta e schietta, a volte quasi nell’intento di stupire, sconvolgere, lasciare esterrefatti, abbia fatto la differenza per questa poetessa, che tocca subito l’animo senza bisogno di intermediari, di doppi pensieri. Senza bisogno di una seconda lettura.
Questa semplicità genuina è sicuramente la chiave del successo di queste poesie, e devo dire che nemmeno io sono stata immune al loro fascino. Ho letto il volumetto intero in due serate, velocissima. Ne volevo sapere di più, perché ogni poesia, con spesso annesso un disegnino molto impressionistico, lascia in qualche modo sospesi su una dura verità e un sentimento travolgente.
Le tematiche trattate dalla poetessa sono quelle che più riguardano le donne, ma anche l’umanità in generale: l’amore, la perdita, la guarigione e l’essere donna.
Nonostante ciò non sono comunque completamente conquistata. È stata una bella lettura, ma non posso dire di aver apprezzato tutte le sfaccettature dell’opera.
La cosa che mi ha più confuso è stata una certa incoerenza che ho notato tra alcuni messaggi delle poesie e altri: mentre, infatti, alcune sono delicate e predicano la gentilezza, il rispetto, specie della donna e di quegli aspetti della vita personale e sessuale che sono più cari. Altre poesie, invece, utilizzando un linguaggio più grezzo e a tratti fastidioso, sembrano mettere in discussione quanto detto e predicare una sorta di sfacciataggine e indelicatezza.
Ci sta che, magari, la poetessa abbia voluto dispiegare meglio due facce di una stessa medaglia che è la donna, ma, secondo me, il messaggio non è così immediato e, comunque, a me non è piaciuta questa discrepanza che ho percepito tra i vari componimenti.
Rimane comunque una raccolta piacevole da leggere, che trasmette qualcosa ma che, forse, è anche troppo semplicistica per competere con raccolte di poesia più “impegnata”.

Voi l’avete letta? Che ne pensate?
Per il momento vi saluto, al prossimo articolo!

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