giovedì 5 aprile 2018

Le parole di uno scrittore #4 - Intervista a Damiano Lomolino


Salve lettori! Oggi, intervista all’autore! Si tratta di Damiano Lomolino, autore di Il pugile e l’ubriacone, di certo non un autore convenzionale. Qui trovate il link dove poter acquistare e leggere la sinossi del romanzo.
Ma iniziamo subito! 

Ciao Damiano, oggi sei qui per raccontarci un po’ di te, del Damiano scrittore, e prima di tutto volevo chiederti: cosa ti ha spinto a scrivere? Perché scrivi e quando hai iniziato?
Ciao. Innanzitutto non mi considero uno scrittore. Chi è uno scrittore? Colui che scrive? Colui che scrive bene? Colui che guadagna profitto dal fatto che scrive (rutti di cinghiale o epifanie dell’estro non importa quasi mai in questo caso)? Colui che riesce a vivere facendo lo scrittore (vedi parentesi precedente)? La gente dice “io sono un’artista” allo stesso modo di come un elettricista direbbe senza problema alcuno che è un elettricista. Sul vocabolario alla voce “scrittore” trovo la definizione: autore di opere letterarie. Mi trovo costretto adesso a considerare una parola inclusa nella definizione, che restringe, se possibile, ancora di più il campo, mai così sminato, nel terrapieno in cui s’affaccendano i cosiddetti scrittori: ovvero “opera”, ecco, a questo punto, con buona pace di tutti, concludendo il preludio, credo che di scrittori ne restino ben pochi, senza offesa per gli illustri fiammanti minatori della letteratura, ma tanto per citare uno che scrittore lo era: così è, se vi pare.
Per rispondere alla tua domanda, sono tanti i motivi per cui qualcuno inizia a scrivere (uno dei più dannosi è certamente l’agiatezza) e sono tanti i motivi per cui quel qualcuno, con ciò che ha scritto, prende la sconsiderata decisione di voler vedere pubblicato ciò che ha defecato. Ho iniziato a scrivere, come tante persone, in adolescenza, quando mi credevo diverso perché l’anima mi volava (cit.), ma scrivevo stronzate (come e peggio di adesso), non si è mica tutti Rimbaud. Conservo ancora adesso i quaderni di quegli anni, meglio lasciarli dove sono, chiusi.

Com’è nata l’idea per il romanzo Il pugile e l’ubriacone? Chi o cosa ti è stato di ispirazione?
Non ho iniziato a scrivere pensando di farne poi quello che ho fatto, semplicemente ho iniziato a scrivere e non ricordo neanche il momento o i momenti in cui ho pensato di poterci fare qualcosa di più con quello che stavo scrivendo, semplicemente vomitavo. Man mano che vomitavo si andava sviluppando qualcosa che ha poi fatto sì che tutto si indirizzasse verso quello che poi è finito col diventare “il pugile e l’ubriacone”.
L’ispirazione è legata inevitabilmente, almeno per quel che mi riguarda, a momenti particolarmente intensi, picchi, che non hanno nulla a che vedere con lo “star bene”; ce ne fossero ogni giorno avrei già scritto dieci libri, o probabilmente mi sarei sparato.

C’è un messaggio che pensi o che il romanzo trasmetta al lettore?
Non ho mai scritto pensando, né tantomeno sperando, che a taluno o talaltro arrivasse forte e chiaro qualche messaggio. Il “comunicare” come scompenso dell’individuo a favore del compiacimento delle masse (grasse) non mi interessa. Quanti più si immedesimano, tanto più ti rendi conto di aver scritto stronzate!
Alla fascia di lettori di cui mi frega poco (che poi rappresenta la stragrande maggioranza, dei lettori) arriverà confusamente ma immantinente questo genere di messaggi: sporcaccione, volgare, depresso. La restante fascia è… è  quella a cui si può dire che Freddie Mercury non era certamente il miglior cantante del mondo.

Senti di avere qualcosa in comune con il protagonista del romanzo?
Ma giusto qualcosina qui e là.

Pensi che scrivere questo libro ti abbia in qualche modo cambiato?
Scriverlo certamente no. Come potrebbe mai cambiarmi qualcosa che è già dentro di me? Certamente leggerlo non è molto diverso dal viverlo. È stato solo vomitato, tuttavia senza essere espulso via, in quel caso sì, m’avrebbe cambiato, e in un certo qual modo: svuotato… e non saprei dire, qui, se sarebbe poi stato un avvenimento così sconveniente.

E ora, Damiano, hai qualche progetto di scrittura in corso?
Di recente i momenti liberi li impegno lavorando ancora sul pugile e l’ubriacone, rivedendo e limando qualcosa e prendendo contatti al fine di sottoporlo a una qualche casa editrice che possa metterlo più in vista e soprattutto abbia voglia di farlo. C’è dell’altro materiale comunque che sto scrivendo, col piede non proprio sull’acceleratore ma sto scrivendo, qualcosa che andando di questo passo non vedrà la luce prima del 2019. Grazie di questo spazio.

Grazie a te, Damiano, per la disponibilità!
E per i lettori: al prossimo articolo!

3 commenti:

  1. Ciao, ti ho lasciato un premio qui: https://www.ilmondodisopra.it/2018/04/my-world-award-2018.html :) ti aspetto :)

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  2. Bellissimo blog, ti aspettp sul mio lacantastoriedeiboschi.blogspot.it 😘

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    1. Grazie, anche il tuo molto bello, ho iniziato a seguirti! :)

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