Titolo: La metà che manca
Autore: Graham Jackson
Genere: Thriller
Casa Editrice: Lettere Animate
Salve, lettori!
Eccoci qui con una nuova recensione! Stavolta vi parlerò di
un romanzo a cui tengo molto, in primis perché è stato scritto da due ragazze,
sotto pseudonimo, di cui una è una mia cara amica. E, in più, perché è stata
una lettura davvero intensa, che mi ha sconvolta in più punti e mi ha tenuto
molto sulle spine. Sto parlando di La metà che manca di Graham Jackson.
La metà che manca inizia quando ancora non c’è niente a
mancare e non ci sono frammenti da rimettere insieme. Il 23 ottobre del 1993
Zoe e Dominic Marshall sono ancora convinti che i casi che risolvono sul campo
li immunizzino dal diventare dei bersagli. Ma che succede quando,
improvvisamente, si viene travolti dal peggiore degli incubi? Ciò che si annida
dentro un crimine innesca un processo che trasforma normalità in mostruosità,
mostruosità in normalità. Si può evitare il caos? Si può evitare di annegare
nel senso di colpa, cedendo alla disperazione o, peggio, alla follia?«Anna!?
ANNA!»Zoe non gli aveva detto che un nome breve l’avrebbe aiutato a non
soffocare nel caso in cui la sua bambina fosse scomparsa. È un nome che nasce
con lo scopo di essere gridato nei corridoio di una scuola ormai deserta. Dove
sei, Anna?
Zoe e Dominic sono sposati e hanno una figlia, Anna. Sono
anche due brillanti detective, e la vita sembra proprio aver donato loro ogni
fortuna. Almeno finché Anna non scompare.
È l’inizio di un incubo, perché, per
una volta, Zoe e Dominic non sono i detective che devono trovare una bambina
scomparsa e rassicurare i genitori preoccupati e distrutti dal dolore. Zoe e
Dominic sono quei genitori e, nonostante la professione, il dolore li colpirà
senza risparmiar loro nulla.
La loro storia è travagliata, coinvolgente, mette i brividi. E,
soprattutto, ti tiene incollato alle pagine fin da subito. L’equilibrio
idilliaco della famiglia di Zoe e Dominic verrà infranto, e da allora
sentimenti contrastanti andranno a intaccare la relazione tra i due detective,
in un miscuglio di colpa, rabbia, disagio, silenzio.
Dominic e Zoe sono due protagonisti molto particolari, con
caratteri diversi ma complementari, che s’incontrano e si scontrano tra loro
continuamente. Ci ho messo un po’ a comprenderli e a conoscerli, ma le loro
sfaccettature, come gli aspetti estremi dei loro caratteri, sono studiati nel
dettaglio per dar loro uno spessore psicologico notevole. L’amore che li unisce
viene, durante il corso del romanzo, messo alla prova più volte, tanto che l’esito
dei percorsi dei due protagonisti rimane incerto fino alla fine.
La scrittura è fluida e ben curata, non si direbbe affatto
che a scrivere il romanzo siano state due ragazze e non una sola, perché lo stile è uniforme e
ben amalgamato.
Una delle cose che ho apprezzato maggiormente del romanzo è
che non si tratta di un semplice thriller, ma racchiude in sé vari aspetti:
romantici, drammatici, di mistero. Il tutto accompagnato sempre da uno stile di
scrittura che ben mostra i sentimenti, le emozioni dirompenti dei protagonisti.
Emozioni che percorrono tutta la lettura, coinvolgendo inevitabilmente il
lettore nelle faccende personali di Zoe, la detective pacata e riflessiva, e di
Dominic, la testa calda che preferisce l’azione anche a costo di farsi molto
male.
La loro storia mi ha catturato. È una storia di dolore, di un
dolore che può distruggere, fino a rendere impossibile ogni riparazione.
Dominic e Zoe ne rimarranno inevitabilmente spezzati? O lo sfrutteranno per una
nuova rinascita?
Una lettura che vi consiglio vivamente!
Alla prossima!
- S.
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