Titolo:
La Tela del Maligno
Autore:
Gianpiero Pisso
Casa
editrice: Eretica Edizioni
Genere:
Romanzo mistery/storico
Anno
pubblicazione: aprile 2016
Link
per l’acquisto: prenotabile in ogni libreria indipendente
acquistabile direttamente dal sito dell’editore
Prezzo
copertina: 15 euro
Salve
lettori, eccoci a una nuova segnalazione. Dovrebbe essere disponibile
già da questi giorni il romanzo di Gianpiero Pisso, La Tela del
Maligno edito da Eretica
Edizioni e acquistabile al prezzo di quindici euro in cartaceo. Un
romanzo mistery e storico intrigante, per gli amanti del genere!
Vi
lascio alla sinossi, a un breve estratto e alla biografia
dell'autore.
Sinossi
Un
interesse mediatico senza precedenti si è scatenato, nel 2012, per
una scoperta che ha lasciato il mondo dell’arte, la Chiesa
cattolica, università, studiosi di costumi, storici e gente comune
senza parole. La televisione italiana ne ha parlato diffusamente in
rubriche dedicate alla Scienza e al Mistero ma nessuno, ad oggi, è
stato in grado di dare una spiegazione esauriente dei fatti.
Dopo
più di quattrocento anni una studiosa si è accorta casualmente che
nella basilica di San Pietro a Perugia, esiste un quadro colossale,
uno dei più grandi d’Europa, che cela un inquietante mistero.
La
tela, un dipinto a olio, opera di un artista di scuola veneziana,
Antonio Vassilacchi, vissuto attorno al 1600 e contemporaneo di
Tiziano, del Tintoretto e di Paolo Veronese, osservata da breve
distanza mostra santi, papi, alti prelati attorno a san Benedetto da
Norcia, ma scrutata dall’altare maggiore, dove è possibile una
veduta d’assieme, mette in luce un volto demoniaco.
Come
è possibile che nessuno se ne sia accorto prima? Per quale ragione
si è introdotta l’effigie del Maligno in un luogo consacrato? Che
significato e quale fine può avere avuto un atto del genere?
A
tali domande solo l’autore della tela, Antonio Vassilacchi,
potrebbe illuminarci in proposito ma l’eccelso artista ci ha
lasciato quattrocento anni fa. L’Autore offre la sua personale
interpretazione dei fatti, basandosi sulla Storia e sugli eventi
noti. Dal suo racconto è possibile conoscere tutte le motivazioni
che hanno spinto questo famoso pittore a un atto così provocatorio.
Le
bellezze e le brutture della laguna del 600 si fondono con gli
avvenimenti tragici, le passioni e l’operosa ingegnosità di una
delle repubbliche più gloriose e opulente della penisola, sopra la
quale l’ombra inquieta della grave pestilenza del 1575, l’attività
frenetica della Santa Inquisizione e altre calamità non previste
sono in agguato per ghermirla e per distruggerla.
La
vita, le amicizie, gli amori e tutte le difficoltà del pittore
greco, arrivato in giovane età a Venezia con la sua famiglia, sono
rivissute fino alla sua decisione di giocare questo brutto tiro alla
Chiesa e di beffarsi per più di quattro secoli di tutti noi.
Mentre
il Maligno sorride tra le fiamme nelle quali ordisce i suoi perfidi
tranelli e la ventata eretica della riforma religiosa cozza contro la
sanguinosa controriforma organizzata dalla Chiesa, l’arte fiorisce
nella penisola come un fiore spuntato dal fango.
Riusciranno
le forze del male a vincere la loro battaglia?
Saranno
capaci le nuove idee che aleggiano in Europa e tutti gli uomini di
buona volontà a porre fine all’incedere del regno del Maligno?
Estratto
“Il
romanzo è retroattivo. L'incipit è la fine del racconto. Antonio
Vassilacchi, insigne pittore di scuola veneziana, greco di origine,
nato sull'isola di Milos ma vissuto sulla laguna ai tempi dei grandi
Tiziano, Tintoretto e Veronese e allievo di quest'ultimo prima di
diventare uno dei pittori preferiti dai dogi per affrescare le sale
di Palazzo Ducale, si sobbarca in diligenza un lungo viaggio da
Venezia a Perugia, unicamente per osservare come si comportano i
fedeli durante la santa messa domenicale nella chiesa di San Pietro,
adiacente al convento benedettino della città. Lì, alcuni anni
prima, aveva dato una valida dimostrazione della sua arte, dipingendo
ben undici tele della vita del Cristo, commissionate dal priore
benedettino del convento.
Lo
scopo della sua visita a Perugia è di costatare personalmente come i
perugini avessero accolto il suo undicesimo dipinto, il più grande,
quello che raffigura San Benedetto da Norcia, attorniato da santi,
papi, porporati, che aveva denominato "Trionfo dell'Ordine dei
Benedettini" e che faceva bella mostra sulla parete di ingresso
alla chiesa. In quella tela aveva portato a termine la sua vendetta,
mimetizzando il volto di un demone che si poteva però scorgere solo
facendo molta attenzione alla visione d'assieme e non avvicinandosi
troppo al dipinto. Altrimenti si sarebbero scorti solo i particolari.
Perugia
non aveva reagito come si sarebbe atteso. il suo piano di
scandalizzare la città era fallito. Nessuno si era accorto delle sue
intenzioni.
Durante
il viaggio di ritorno in diligenza alla laguna ripercorre le tappe
più significative e anche più doloros, della sua vita che lo
avevano portato, giovanissimo, a Venezia: il suo apprendistato alla
bottega del Veronese, il suo amore platonico con Marietta,
l'infuriare della peste, il suo incontro con un frate scomunicato
nolano, Giordano Bruno, gli amori carnali con Marzia, disinibita
perugina, l'incontro con padre Arnold, tutti i suoi tormenti per
l'apparizione di una figura misteriosa che lo aveva in varie
occasioni spaventato. Il demonio sembra accanirsi in modo
particolarmente violento contro di lui. A Perugia, con il suo allievo
prediletto, Tommaso, termina i lavori della commessa e consegna al
priore benedettino le sue tele, compresa l'undicesima, quella con la
quale condanna il Maligno a respirare ogni giorno il fumo delle
candele, prigioniero in un luogo consacrato. Ci può essere punizione
più grande per un angelo decaduto, causa di tanti mali? Poco importa
se sinora i perugini non si siano ancora accorti di nulla”.
Dipinto oggetto del
romanzo: “Il Trionfo dell’Ordine dei Benedettini” di Antonio
Vassilacchi, conservato nella basilica di San Pietro a Perugia.
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Biografia
autore
Nato
in provincia di Varese, sul Lago Maggiore, dove attualmente risiede
con la sua famiglia, l’autore è laureato in ingegneria aeronautica
e ha, per molti anni, lavorato come dirigente industriale in grosse
società italiane e multinazionali straniere.
Ama
viaggiare e dedicarsi alle sue tre principali passioni: scrivere,
leggere e dipingere ad acquarello.
La
sua narrativa, sempre attuale e talvolta ironica, rifugge dagli
eccessi e vuole proporsi come una lettura spensierata, disinvolta e
scacciapensieri.
Vincitore
del premio nazionale “Le Porte del Tempo” 2012, categoria
Saggistica, con l’opera: La profezia del Cristo Pagano,
edita da Eremon Edizioni. Ha pubblicato anche con Kindle l’e-book
Rudiobus, il cavallo d’oro.
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