Oggi
ho finito (si fa per dire, in realtà devo ancora rileggere,
correggere, per almeno una decina di volte, conoscendomi) la terza
parte del romanzo che sto scrivendo. Non avevo idea che sarebbe
arrivata dello spessore di ben 60 pagine e più, e la cosa mi ha
lasciato un po' sconvolta perché le due parti precedenti sono più
corte, e ho paura di fare un'opera troppo lunga e "noiosa".
Non
penso che il mio modo di scrivere sia noioso, ma non si sa mai. E
quindi mi è sorto un dubbio emblematico, forse dovuto anche alla mia
voglia di mettermi subito in gioco con questa "saga", e far
partire i mille controlli del primo romanzo "finito", per
poi mandarlo a qualche casa editrice o decidermi per il
self-publishing.
Insomma,
non so se lasciarlo di tre parti, di circa 150 pagine, o scrivere la
quarta parte, che potrebbe anche rivelarsi la più corposa, e così
andrei a sforare le 200 e più pagine. Sarebbe troppo prolisso? Non
so!
Dubbio
amletico: scrivere la quarta parte rendendo il romanzo forse troppo
lungo, ma "completo", nel senso che il significato sarebbe
più chiaro o lasciare il romanzo un po' "stroncato" a
giovamento della lunghezza ridotta e della "suspance" (che
non so nemmeno se sarebbe davvero opportuna, nel mio caso)?
Sabrina
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